Zapata, un fallo (e non solo) da bollino rosso. La continuità resta ancora un preoccupante miraggio

Zapata (spaziomilan)L’altalena di Cristian Zapata continua. Dopo avere convinto contro Genoa e Lazio, a tal punto da figurare tra i match winners delle sfide appena citate, il difensore colombiano è incappato in un pomeriggio no. Pomeriggio no che avrebbe potuto costare caro alla compagine rossonera, chiamata a reagire con concretezza e personalità all’eliminazione dalla Champions League e ad allontanare dal terzo posto le dirette avversarie, sperando magari in un passo falso del Napoli. Emblema della prestazione di Zapata è quanto accade alla mezz’ora di gioco del primo tempo.

Il Palermo sta attaccando di rimessa con convinzione e rapidità al fine di raggiungere il pareggio. La retroguardia del Diavolo è colta alla sprovvista, dal momento che la maggior parte degli effettivi è sbilanciata. E Cristian, per giustificare la propria impreparazione e il fatto di essersi perso l’uomo, rompe l’azione colpendo volontariamente la sfera con il braccio e interrompendo di conseguenza una chiara occasione da gol. Insomma, ci sono gli estremi per un’espulsione in grado di cambiare lo sviluppo della partita. Ma Peruzzo estrae soltanto il cartellino giallo. Scampato pericolo. L’errore messo in scena costituisce un’ingenuità a dir poco colossale, culmine di una serie di errori di posizionamento causati dalla mancanza della giusta concentrazione.

Nemmeno con il trascorrere dei minuti, pur non commettendo altre sciagure, la prestazione di Zapata migliora. Il cafetero rossonero appare svogliato e poco mobile, quando si trova con il pallone tra i piedi, sbaglia numerosi passaggi, mette in scena giocate superficiali e non garantisce quella sicurezza ostentata in occasione degli ultimi turni. Eppure, dal punto di vista fisico, Cristian c’è. Peccato che non riesca a trovare la continuità di rendimento. Alterna performances da applausi a prove macchiate da sbagli ingenui. Annovera nel proprio repertorio qualità da non sottovalutare, la potenza e l’inclinazione al gioco aereo in primis, ma non sempre riesce a metterle in circolo. Alla luce di quanto dimostrato fino ad ora, analizzandone le prestazioni a partire da inizio stagione, il suo riscatto è tutt’altro che una formalità. Sette milioni sono tanti, visti il periodo di crisi economica e la situazione creatasi, vanno spesi al meglio. Per sperare nella riconferma, Cristian deve allora disputare un’ultima parte di stagione perfetta, senza sbagliare altre partite. Solo mantenendo sempre la concentrazione alta ed esprimendosi su alti livelli, Zapata potrebbe infatti trascorrere altri anni con la casacca del Milan.

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