Dalla sconfitta contro il Barcellona, al palo di Niang fino alla sfida tra Milan e Palermo (che vivrà da ex) di domenica a San Siro: Filippo Maniero, ex calciatore rossonero nel 1998, ora di professione allenatore, ha concesso una piacevole intervista esclusiva a SpazioMilan.it.
Impossibile non partire dalla serata del Camp Nou in Champions: poco Milan o troppo Barça?
“Sono sicuramente più i meriti del Barcellona. Qualsiasi altra squadra avrebbe fatto la stessa fine martedì sera. Il Milan ha fatto il massimo, ma è giusto esaltare la forza e la bellezza di questo Barcellona: una squadra di autentici marziani. Tutti osannano Messi, ma non c’è solo lui: ci sono anche Xavi, Iniesta, Dani Alves che sono straordinari e fanno sempre la differenza. I rossoneri il miracolo l’avevano già fatto all’andata vincendo per 2 a 0”.
Da Mister è rimasto soddisfatto delle scelte di Allegri e dall’atteggiamento della squadra?
“Non è giusto dire se Allegri ha fatto bene o male, perché solo lui valuta ogni singolo giocatore e allenamento in settimana. Se era meglio schierare De Sciglio di Constant? Dopo è facile parlare, credo che Allegri si sia comportato bene e abbia provato a fare male al Barcellona, purtroppo senza riuscirci al ritorno”.
Il palo di Niang poteva essere la svolta, da attaccante pensa che il francese abbia qualche colpa?
“Niang ha fatto il massimo, la cosa giusta: ha incrociato il tiro perché doveva angolarla per superare il portiere. Non ha sbagliato niente, è stato solo sfortunato a centrare il palo esterno. Certo, se quel pallone fosse entrato la partita cambiava, soprattutto mentalmente. Dopo il mancato 1-1 è arrivato subito il 2 a 0 che ha annullato il vantaggio del Milan: è stata una mazzata letale. Non sono sicuro che se Niang segnasse i rossoneri sarebbero passati, però sarebbe stato un colpaccio emotivo positivo, ma soprattutto negativo per il Barcellona”.
Adesso è rimasto il campionato: un’analisi di Milan-Palermo?
“Non credo ci sia nessun contraccolpo post-Champions, resettare una sconfitta, seppur dolorosa, giocando sempre ogni tre giorni per ogni giocatore ormai è diventata routine. Il Milan potrà prepararsi con calma pensando ad una sola partita alla settimana e concentrate tutte le energie sulla Serie A. Obiettivo? Secondo o terzo posto, alla fine i rossoneri ce la faranno a qualificarsi per la prossima Champions League. Palermo? Mi dispiace per la situazione che stanno vivendo, è un anno travagliato, sono in difficoltà e temo seriamente che possano retrocedere. Palermo è una città difficile e rialzarsi sarà molto complicato: la vedo dura”.