Domenico Di Carlo non ha superato la tormenta del post Samp-Cesena: la società blucerchiata, com’è noto, ha annunciato l’esonero del tecnico laziale e ha assunto, con un contratto valido fino al prossimo 30 giugno, Alberto Cavasin, ex di diverse panchine provinciali come quelle di Brescia e Lecce, ma anche della Fiorentina del dopo Cecchi Gori. L’allenatore veneto, che ha vissuto la sua ultima esperienza in Svizzera nel Bellinzona, martedì sarà già al lavoro nel ritiro anticipato deciso dai vertici del club genovese.
La mancanza cronica di risultati, e una situazione di classifica che comincia a farsi preoccupante hanno indotto Garrone e la dirigenza ad esonerare Di Carlo, chiamato l’estate scorsa a sostituire il neo juventino Gigi Delneri. E’ lo stesso presidente blucerchiato, Riccardo Garrone, a spiegare il perché di questa scelta: “E’ una brava persona ma non potevamo fare diversamente perché i risultati non arrivavano. Non so se Cavasin sarà solo un traghettatore perché ora contano solo i risultati. Mi piace. Spero che la sua grinta sia utile alla Sampdoria“.
Alla Samp interessa far punti, questo è chiaro. L’annata disgraziata era cominciata con gli amari preliminari di Champions e con i preziosi gol di Pazzini e Cassano. A gennaio era già tutto in frantumi. Il presidente è stato molto contestato a Marassi proprio per la partenza del centravanti: “Basta con questa storia di Pazzini – ha sbottato Garrone – perché era lui che voleva andare via“. Diverso, certo, il discorso per Cassano. La sensazione è che a Genova si siano fatti un autogol bello e buono. Due, anzi.