Ecco il vecchio Boateng: uomo (ovunque) in più col vizio del gol

el shaarawy boateng milan-lazio (spaziomilan)Febbraio ci ha regalato un nuovo Boateng: più nella manovra della squadra, meno egoista e di conseguenza anche più decisivo. La prima partita di marzo, quella di ieri contro la Lazio, è stata l’ennesima prova che i progressi delle ultime settimane tutto erano tranne che un fuoco di paglia. Boateng è tornato: spacca la partita e fa sognare i tifosi provando tiri impossibili che con lui spesso diventano gol magnifici.

La marcatura (la prima in campionato a San Siro) che vale un pezzetto di terzo posto però arriva in un modo diverso rispetto al solito. Su calcio d’angolo Pazzini incorna benissimo, Marchetti si supera nell’intervento ma non riesce a trattenere il pallone che finisce in zona Boa, il quale (solissimo) deve solo ribadire in rete. Gol di rapina, esultanza vecchio stile con tanto di acrobazie. Poi altri tiri e soprattutto tanta corsa per aiutare i compagni. Boateng c’è e Allegri tira un sospiro di sollievo.

La rinascita del ghanese parte da lontano: dai kilometri macinati su quella fascia destra dell’attacco che forse gli era un po’ stretta, passando per un’altra fascia ma di centrocampo, finendo poi per il ruolo di trequartista. I biancocelesti lo hanno visto un po’ ovunque, come i grandi giocatori ha saputo cambiare la sua posizione in fase d’opera, ma le cose migliori sono arrivate quando si è inserito in zona centrale partendo alle spalle di El Shaarawy e Pazzini. Boateng come un vero dieci, la strada è quella giusta.

 

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