Conte-Juve, è fatta. Bentornato capitano!

Come ormai già da tempo era stato stabilito, oggi la Juventus ha ufficializzato con una nota sul suo sito l’addio a Delneri. Viene inaugurato così in Corso Galileo Ferraris il “Conte Day”: in giornata infatti il tecnico ex Siena firmerà un contratto che lo legherà al club bianconero (alle 16 prevista una conferenza stampa). Guadagnerà 1,6 milioni di euro a stagione, più eventuali premi, con la speranza che questo suo nuovo incarico possa durare davvero a lungo. Il vecchio capitano tornerà alla Juventus e tutti i tifosi della “Vecchi Signora” sono disposti ad accoglierlo a braccia aperte. Tredici anni con la maglia juventina da calciatore, 419 partite e 44 gol. Cinque scudetti, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Uefa, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane. Una storia fantastica, una storia vincente. Un’avventura che però l’ex capitano juventino non ha mai considerato conclusa. Perché il suo sogno è stato sempre quello di iniziarne un’altra bellissima da allenatore.

Già due estati fa il passaggio alla Juve di Antonio sembrava cosa fatta, ma anche dopo aver trovato un accorda con il Bari, un incontro con Blanc rovinò tutto, la società così decise la conferma di Ferrara. Una delusione enorme per Conte. Da quel giorno per la Juve sono passati 24 mesi di disastrose guide tecniche, dopo Ferrara né Zaccheroni, né Delneri sono stati in grado di cambiare volto alla squadra, di imprimergli quella forza e quella determinazione che la contraddistinguevano. Due anni trascorsi inutilmente. Ma non per Conte. Dal punto di vista tecnico e mentale come allenatore è cresciuto molto, immergendosi in due realtà diverse ma allo stesso tempo dure e complicate. All’Atalanta, in un clima molto caldo e difficile, ha lavorato bene, con dedizione e impegno, mantenendo in pieno la media punti per la salvezza finale. Le liti con Doni, i disguidi con i tifosi però, lo indussero a lasciare. A Siena, in un ambiente con l’obbligo di promozione, non ha fallito l’obiettivo e ha guidato i toscani all’immediata promozione in A. Oramai sembra pronto per la Juve. In fondo l’aveva detto lui stesso l’8 novembre 2008: “La panchina bianconera è un obiettivo perché la Juve è una grande squadra. Ci vogliono tempo, fortuna e risultati. Di sicuro, se entro 3 o 4 anni non sarò arrivato ad alti livelli, lascerò perdere”. Pare proprio che ci sia riuscito.


Rispetto a due anni fa si è dimostrato anche più duttile tatticamente: il 4-2-4 rimane sempre il suo modulo, ma quando ci sono state esigenze di numero e di ruoli ha saputo adattare la sua squadra ad altre realtà tattiche, pur non cambiando mai la filosofia generale della squadra. Maniacale in allenamento, è un allenatore che non lascia nulla al caso, i giocatori in campo hanno precisi e minuziosi compiti tattici. Un uomo che crede nel lavoro, che odia l’improvvisazione, pur se dalla trequarti in su lascia sempre spazio alla classe e alla fantasia individuale. Le sue missioni alla Juventus sono chiare: rigenerare la coesione nello spogliatoio, ridare un’anima alla squadra e creare un atteggiamento positivo e vincente degno del blasone della Juve. Logicamente impostando il tutto sul lavoro difensivo, rivitalizzando il reparto che senza dubbio ha fatto peggio negli ultimi anni. Ritrovare gli equilibri e i principi che per troppo tempo sono mancati. Forza, juventinità, impegno e ardore; insomma ciò che sarà chiesto al nuovo tecnico juventino è impregnare la squadra degli stessi valori che mostrava in campo da calciatore. Caro Antonio questa è una piazza che non può più aspettare, ma tutti i tifosi juventini credono in te e nel rilancio bianconero con un leader in panchina! In bocca al lupo capitano!

Nicola Frega

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