Occasione sprecata a Cagliari. E l’uscita di Berlusconi su Allegri?

BORSINOSi conclude una settimana meno positiva rispetto alle ultime in casa Milan, non solo per la deludente prestazione di oggi pomeriggio contro il Cagliari.

Tra le note negative, infatti, dobbiamo annoverarne una esterna al campo, ossia l’uscita poco felice di Silvio Berlusconi, il quale, secondo quanto riportato da «Il Mattino di Padova», avrebbe usato parole poco tenere nei confronti di Massimiliano Allegri. L’episodio sarebbe avvenuto all’uscita dalla visita alla Maschio Gaspardo di Campodarsego, in provincia di Padova, quando all’ex premier è stato chiesto della sfida contro il Barcellona e dei consigli da dare ad Allegri. La pronta risposta di Berlusconi sarebbe stata: «No el capisse un casso». Si tratta di un episodio che ancora una volta dimostra l’acredine, mai nascosta troppo bene, che esiste tra patron e allenatore del Milan e che certamente non fa bene all’ambiente, perché rende sempre più chiaro come il destino di Allegri sia ormai segnato. E questo accade in un periodo in cui la squadra ha bisogno di concentrarsi sulla Champions e sulla risalita al campionato. Il fatto, inoltre, porta a galla, ancora di più, quelle che sono le ingerenze di Berlusconi nella guida tecnica dei rossoneri. Insomma, una frase che, se detta, era meglio evitare. IN RIBASSO.

Tornando al campo, la sfida odierna ha segnato un piccolo passo indietro in quello che finora era apparso come un cammino inarrestabile, fatto di quattro vittorie su cinque match dall’inizio del 2013. Il passo falso di oggi non pregiudica certamente il terzo posto, che rimane a tre lunghezze di distanza, ma lascia certamente l’amaro in bocca, perché la Lazio, dopo il pari casalingo con il Napoli, poteva essere avvicinata, senza contare che stasera il Milan può essere nuovamente scavalcato dai nerazzurri. Rimane la striscia di risultati utili, anche se avremmo preferito i tre punti. In ogni caso, niente è compromesso, a patto che contro il Parma si torni alla vittoria. IN RIBASSO.

Il lato davvero negativo dell’incontro dell’Is Arenas è stata la prestazione, abbastanza opaca per tutto il primo tempo e per gran parte del secondo. La squadra di Allegri, infatti, pur tenendo per più tempo il possesso di palla, è risultata sterile in fase offensiva. Mentre il Cagliari si è reso più volte pericoloso, il Milan non è mai riuscito ad attaccare la profondità e a creare seri pericoli verso la porta di Agazzi, se non dopo il rigore e l’espulsione di Astori. Ma ormai era troppo tardi. Un passo indietro rispetto alle ultime uscite che deve far riflettere Allegri, perché il terzo posto non sfugga dopo un recupero così strabiliante. IN RIBASSO.

Il vero tallone di Achille di questa squadra, lo ribadiamo ancora una volta, rimane la fase difensiva. Anche oggi si è visto un Mexes da brividi, con Zapata che è apparso sottotono rispetto alle partite precedenti. Stessa cosa i terzini, che oggi hanno sbagliato tanto (Abate) e spinto poco (De Sciglio). Lascia perplessi, inoltre, l’ennesimo gol subito da palla inattiva, con Ibarbo totalmente libero di schiacciare a rete di testa. Anche il centrocampo, Flamini escluso, ha destato molte perplessità, anche se c’è da dire che Muntari e Ambrosini rientravano da lunghi infortuni. Quello su cui il tecnico toscano dovrà lavorare, però, rimane la coppia centrale di difesa, nonché sulle continue dormite sulle palle da fermo. A tal proposito, fatichiamo a capire la continua esclusione di Zaccardo, che, da questo punto di vista, si è comportato, nelle partite disputate con il Parma, certamente meglio di tutti i nostri centrali messi assieme. IN RIBASSO.

Uniche note positive della trasferta sarda rimangono gli attaccanti, dai quali dobbiamo escludere, per una volta, l’uomo in più di questo Milan. Stephan El Shaarawy, infatti, è incappato in una giornata no, non riuscendo mai a mettere in difficoltà la difesa cagliaritana. Comprensibile un po’ di appannamento, vista una stagione finora straordinaria. Bene, invece, Niang e Balotelli, anche se per un tempo ciascuno. Il giovane francese, infatti, dopo aver disputato un ottimo primo tempo, risultando il migliore dei suoi e mostrando qualità e quantità da vendere, si è spento nel corso della seconda frazione di gioco. Processo inverso, invece, per Mario Balotelli, il quale, dopo un primo tempo abulico, si risveglia nella ripresa, guadagnandosi diversi calci di punizioni e il rigore, trasformato con la solita freddezza. Espulso Astori, si rende diverse volte pericoloso, ma sbaglia sempre l’ultimo tocco. Straordinario il gol in mezza rovesciata annullato però da Giannoccaro. Insomma, a luci alterne il trio offensivo del Milan risponde comunque presente. È dietro di loro che bisogna lavorare. IN RIALZO.

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