Tante note positive hanno accompagnato la prestazione del Milan nella gara di domenica contro l’Atalanta. Oltre i soliti noti, El Shaarawy su tutti, le liete notizie sono pervenute dal pacchetto arretrato, uscito indenne dall’”Atleti Azzurri d’Italia”, con un’ottima prestazione di reparto.
Ma se Mexes, Zapata e Constant stanno giocando bene già dall’inizio del 2013, ci preme sottolineare la grande prova di Ignazio Abate, che a dire il vero si è un po’ “sconfessato”, mostrando molta più attenzione alla fase difensiva rispetto al passato, quando, forse memore delle sue origini da ala offensiva, faceva della spinta la principale preoccupazione. Il terzino beneventano ha approfittato al meglio del piccolo infortunio occorso a Mattia De Sciglio prima del match contro il Bologna, per rimettersi al suo passo e rendere la vita più difficile ad Allegri, che ora sulla destra ha due calciatori di livello molto simile. Abate è stato bravo a non lasciarsi influenzare dalle voci che ad inizio gennaio lo volevano vicinissimo al trasferimento allo Zenit di Spalletti, a lavorare alacremente in settimana e farsi trovare pronto quando chiamato in causa. De Sciglio è probabilmente ancora in pole position per cavalcare sulla corsia destra, in virtù dello splendido campionato disputato finora e della stima che l’ambiente nutre per lui, ma siamo certi che Allegri dovrà pensarci più di una volta prima di lasciare in panchina il ritrovato “telepass”. Il tecnico toscano, però, firmerebbe per avere sempre queste situazioni, perché finalmente può scegliere tra un ventaglio di opportunità di grande livello, un po’ quello che era mancato negli scorsi anni, quando non c’era una vera e propria alternativa al laterale di Sant’Agata dè Goti.
La grande duttilità di De Sciglio, può consigliare anche un impiego contemporaneo con Abate, dirottando l’under 21 sulla corsia mancina e facendo rifiatare la sorpresa Constant. Le soluzioni sono tante, la sana rivalità sulla destra è quanto mai aperta e non può che beneficiare al Milan, la cui rincorsa verso le posizioni che contano deve partire proprio dalla retroguardia. Non c’è che dire: il Milan ha messo le ali!