Alla vigilia di Atalanta-Milan è uno degli illustri ex a parlare. Nella lunga intervista che Riccardo Montolivo ha rilasciato a L’Eco di Bergamo parla della sua scalata verso il successo partita da Bergamo e terminata a Milano, passando via Firenze. Il centrocampista ricorda con piacere gli anni trascorsi nel vivaio atalantino: “Come tornare a casa? Sempre, quando torno a Bergamo. Anche se sono passati ormai un po’ di anni dalla mia ultima stagione atalantina, 2004-2005, però è così: quando rimetto piede al Comunale sono sempre ricordi belli e forti. Sono molto legato, soprattutto al settore giovanile”.
Il rossonero ha un bel ricordo di tutto l’ambiente nerazzurro ed è riconoscente nei confronti di alcune figure chiave del suo percorso, come il presidente Ruggeri e l’allenatore Mandorlini: “Ho avuto la grande fortuna di poter trasformare la mia passione in lavoro: fin da bambino avrei voluto giocare a calcio e lo devo anche all’Atalanta, se ho potuto realizzare questo sogno”.
Il rossonero si è anche soffermato a parlare del suo ruolo nel centrocampo del Milan: “Prima segnavo di più? Mi piacerebbe farne di più oggi. Ho cercato man mano di migliorarmi, soprattutto nella fase difensiva, per riuscire a diventare un centrocampista completo. Con Mandorlini giocavo in linea con i tre davanti. Come Pirlo? Io sono a disposizione dell’allenatore, nel centrocampo a tre posso fare il centrale o la mezzala”. Non si è solo soffermato a parlare solo del suo ruolo in campo ma anche sul ruolo che riveste nello spogliatoio, ritornando sul discorso della fascia da capitano vestita in occasione della partita di campionato contro la Juventus: “E’ stato un regalo del presidente per la partita con la Juve: inaspettato, pensando a chi l’ha indossata e ha fatto la storia di questi colori. Ma il capitano è Ambrosini e se non giocherà perché infortunato toccherà ad Abbiati”.
Prima di parlare di calcio giocato, Montolivo, si è espresso su Giampaolo Pazzini, un altro ex illustre della sfida, che è stato suo compagno sia all’Atalanta che alla Fiorentina: “Bello tornare insieme, abbiamo condiviso tanto, a Bergamo come a Firenze e adesso a Milano: bella storia, una delle poche amicizie nel calcio”. Ancora rammaricato per non aver giocato la difficile sfida dell’andata, mette in guardia tutta la squadra rossonera: “L’Atalanta aveva giocato bene a San Siro mentre noi eravamo nel pieno delle difficoltà che all’inizio ci hanno condizionato. Partita strana, ma l’Atalanta è una buona squadra, molto organizzata, sa quel che deve fare, ha giocatori di qualità. Noi dobbiamo cercare di dare continuità al nostro campionato, prima di pensare al terzo posto. L’Atalanta in casa è un avversario difficile per chiunque, a noi serve un risultato positivo ma dovremo dare il massimo”.