Ci sono ancora alcuni dubbi di formazione per Mister Allegri per la sfida di domani contro il Bologna. Dubbi che riguardano soprattutto il centrocampo. Un centrocampo che, senza Ambrosini, dovrebbe prevedere di nuovo Riccardo Montolivo come play davanti alla difesa, come gran parte della gara di domenica sera scorsa di Genova contro la Samp. Al suo fianco dovrebbero agire due fra Nocerino, Flamini e Boateng. Ed è proprio quest’ultimo nome che fa discutere e che alimenta alcuni spunti di riflessione.
Se giocherà o no ancora non è dato saperlo, ma se giocherà lo farà nel suo “nuovo” (vecchio) ruolo. Ormai sembra chiaro che il tecnico livornese ha deciso di arretralo di qualche metro e di riproporlo nella posizione in cui giocava appena arrivò a Milano. Da mezzala, da distruttore di gioco, da uomo utile negli inserimenti, Infondo, parliamoci chiaro, il numero dieci, il trequartista è un’altra cosa. Senza Ibra che ti manda in porta, c’è bisogno di piedi sopraffini e Seedorf e Rui Costa erano un’altra cosa.
Da centrocampista il ghanese non si sente addosso la responsabilità della giocata, è meno obbligato a prendersi la squadra sulle spalle e può trovare più semplicemente la giocata facile. Sempre a patto che si immedesimi bene nella mentalità della mezzala. Cosa che è successa nella sfida di Coppa Italia contro la Juventus, ma è successa molto meno nella gara contro la Samp. Se Kevin Prince diventa un corpo estraneo alla squadra, allora son dolori. Si rischia di giocare un uomo in meno e questo in Serie A non se lo può permettere nessuno. D’altronde la differenza si può fare anche cercando di essere semplicemente quello che per un anno e mezzo era diventato l’idolo dei tifosi rossoneri.