La delusione del 2012 rossonero ha un nome e un cognome: Antonio Cassano. Proprio lui, Fantantonio, arrivato al Milan nel gennaio 2011 dopo l’addio alla Samp a causa del rapporto burrascoso con il presidente Garrone, e ceduto quest’estate ai cugini nerazzurri nello scambio che ha portato Giampaolo Pazzini in rossonero. A far da cornice alla sua cessione, dichiarazioni di fuoco da parte di Cassano nei confronti della sua ex squadra e, soprattutto, di Adriano Galliani, definito: “Tutto fumo e niente arrosto”.
E dire che l’avventura di Fantantonio al Milan era iniziata sotto i migliori auspici, con un Cassano arrivato a Milanello entusiasta per la nuova avventura in rossonero, certo di essere arrivato finalmente al top: “Questa sarà la mia ultima tappa, so che dipende tutto da me, non farò più cassanate: o cambio o cambio. Il Milan è la mia ultima occasione, anche perché è il top: oltre il Milan, c’è solo il cielo“. L’idillio è proseguito nei mesi successivi fino alla conquista del 18esimo scudetto, con un Cassano tra i grandi protagonisti della vittoria finale e della festa rossonera. Non una parola fuori posto, non una cassanata degna di nota: l’attaccante sembrava davvero aver trovato il giusto equilibrio e a Milanello l’ambiente ideale per la maturazione definitiva.
Il momento d’oro di Fantantonio si interrompe nell’ottobre del 2011: Cassano viene colpito da un’ischemia celebrale al ritorno dalla trasferta vittoriosa dell’Olimpico contro la Roma. Un evento drammatico, che tutto il Milan e i tifosi rossoneri vivono con grande apprensione e vicinanza alla famiglia del giocatore. Per lui, immediata operazione al cuore e 6 mesi di stop dall’attività sportiva: “Il dottor Tavana mi ha salvato la vita, il Milan mi ha aiutato in un momento difficile della mia vita e io non lo dimenticherò, non tradirò mai la fiducia di chi ha creduto in me”. Evidentemente Cassano proprio un uomo di parola non lo è, e alle promesse “da uomo”, preferisce le promesse “da marinaio”.
Nell’agosto del 2012, infatti, tra l’incredulità generale Antonio Cassano passa ufficialmente all’Inter, nello scambio che ha portato Pazzini in rossonero. Una trattativa che ha stupito molti, dai giornalisti ai tifosi, e che ha trovato spiegazioni nelle prime parole di Fantantonio in nerazzurro: “Non ho sbagliato io, nemmeno l’allenatore. Ha sbagliato qualcuno al di sopra che faceva il furbo e prometteva (Galliani ndr). Mi ha trattato male e sono andato via, non ha mantenuto le promesse. Quali? Chiedeteglielo a quel signore là…Andrà d’accordo solo con la gente ruffiana e io non sono quel tipo. L’Inter? Venendo qui ho realizzato un sogno, perché giocare nella squadra per la quale fai il tifo, è il massimo. Dissi che sopra il Milan c’era solo il cielo? Beh, sopra il cielo c’è l’Inter“.
Dopo averlo rilanciato, elogiato, curato, sostenuto e aspettato, il Milan ha ricevuto dal sign. Cassano un trattamento che mai nessun altro giocatore si era permesso di riservare al nostro club e, soprattutto, ad un dirigente come Adriano Galliani che si è sempre contraddistinto per serietà e professionalità. E che dire poi dei tifosi rossoneri, che tanto l’hanno osannato in campo e incoraggiato nel momento più difficile della sua vita, tifosi con cui Cassano sembrava aver instaurato un feeling speciale? Già, chissenefrega del cuore dei tifosi quando i soldi e i propri interessi sono l’unica cosa che conta? Caro Cassano, quest’ultima cassanata ti ha segnato per sempre: la delusione rossonera del 2012 sei proprio tu e, forse, nemmeno così degna d’esser ricordata.