Geoffrey Moncada fa il punto sul tema rinnovo di Theo Hernandez: il direttore tecnico del Milan ha parlato senza filtri.
È un Milan in cerca di continuità e conferme quelli che si proietta sulla sfida interna contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Dopo l’ottimo successo di Udine, figlio del cambio modulo (3-4-3), la squadra di Sergio Conceicao questa sera vuole ribadire quanto di buono fatto vedere nell’ultimo turno di Serie A al cospetto della Dea, anche per mantenere intatto qualche lumicino di speranza per la zona Europa. Proprio per questo, Conceicao si è affidato al suo nuovo abito tattico: il 3-4-3. A pochi minuti dalla sfida contro l’Atalanta, a caratterizzare il pre gara ci ha pensato il direttore tecnico del Milan, Geoffrey Moncada.
Moncada fa chiarezza sul rinnovo di Theo
Geoffrey Moncada ha toccato diversi argomenti prima della sfida contro l’Atalanta ai microfoni di Dazn. Tra questi anche la questione legata al rinnovo di Theo Hernandez: “3-4-3? Il mister stava lavorando da un mese su questo modulo, abbiamo i giocatori adatti per giocare con questo modulo. Abbiamo due terzini molto offensivi, si sentono molto liberi. Abbiamo anche Fofana che copre bene la linea. Lo stesso Pavlovic con la nazionale gioca a tre”.
Moncada ha anche parlato del rinnovo di Theo Hernandez: “A me piace tanto, è capace di fare grandi partite. Stiamo parlando, vogliamo che torni ai suoi livelli. Spero che questo modulo lo porti ad esprimersi ancora di più”.

In seguito, Moncada ha parlato anche di Jovic e delle opzioni in attacco: “Ha capacità di tenere la palla e giocare con la squadra, gioca più dentro il campo. Gioca più incontro e crea spazio per Pulisic e Leao, non è un vero e proprio 9. Abbiamo tante opzioni. Abbiamo Santi e anche Camarda che per noi può diventare improntate. Abbiamo tante scelte”.
Infine, Moncada si è espresso su Saelemaekers: “Sono contento per lui, con noi ha giocato più esterno. Questo modulo andrebbe bene anche per lui. Con la Roma sono due operazioni diverse. Ne parleremo a fine stagione con la Roma, anche per Abraham”.