Lutto nel calcio: addio a Giuseppe Farina, leggenda di Vicenza e Milan
Il mondo del calcio italiano è in lutto per la morte di Giuseppe “Giussy” Farina, scomparso a 91 anni. Imprenditore veneto e presidente di club dal carisma unico, Farina ha segnato un’epoca con le sue gestioni al Lanerossi Vicenza e al Milan, incarnando il prototipo del patron che investiva cuore e denaro per la passione del pallone.
La sua eredità più luminosa risale alla stagione 1977-78, quando il Vicenza, appena salito in Serie A, conquistò un clamoroso secondo posto, superato solo dalla Juventus. Un risultato storico, ancora oggi il punto più alto della storia biancorossa. In quegli anni, Farina era una figura paterna per Paolo Rossi, il gioiello del club. La sua decisione di non cedere il bomber alla Juventus, culminata nella vittoria alle buste per circa due miliardi e mezzo di lire, entrò nella leggenda del calcio di allora.
Addio a Giussy Farina: il cordoglio del mondo Milan
Classe 1933, laureato in Giurisprudenza all’Università di Padova, Farina ha guidato ben 12 società calcistiche, da Padova a Modena, passando per realtà minori come Rovigo e Belluno. Ma è con il Milan che ha affrontato una delle sfide più complesse della sua carriera.
È stato il presidente del Milan all’inizio degli anni Ottanta, avventura intrapresa con coraggio ed entusiasmo. Con profondo senso di rispetto e di partecipazione al lutto, tutto il Club ricorda la figura di Giuseppe Farina e si unisce alla commozione di tutti i suoi famigliari. pic.twitter.com/lwXNVHBJqC
— AC Milan (@acmilan) April 22, 2025
Nel 1982 rilevò il club da Felice Colombo, in un momento di caos dopo lo scandalo Totonero. La sua gestione fu un saliscendi: la retrocessione in Serie B con Italo Galbiati, il ritorno in A con Ilario Castagner e il rilancio sotto la guida di Nils Liedholm, che riportò i rossoneri in Europa con un posto in Coppa UEFA. Nel 1986, Farina passò il testimone, prima a Rosario Lo Verde e poi a Silvio Berlusconi, che avrebbe trasformato il Milan in una potenza globale.
Giussy Farina era l’emblema di un calcio ormai lontano, fatto di presidenti che vivevano il club come una missione. I tifosi di Vicenza lo ricorderanno per quel sogno irripetibile del ’78, quelli del Milan per il coraggio di prendere le redini in un momento buio. Con lui se ne va un pezzo di storia del nostro calcio.