Sergio Conceicao parla alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter: il tecnico rossonero carica la squadra prima del derby.
Sarà un Milan rabbioso quello che impatterà sulla gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Dopo il pareggio dell’andata (1-1), i rossoneri domani sera cercheranno l’accesso alla finale per mettersi alle spalle l’ennesima batosta della stagione, arrivata sabato scorso in casa contro l’Atalanta. Il Diavolo ha tutte le intenzioni di confermarsi la bestia nera dei nerazzurri in questa annata. Al momento, i dati dicono Milan imbattuto: 2 successi (di cui uno in finale di Supercoppa) e 2 pareggi. Considerato il nono posto in Serie A, la Coppa Italia potrebbe essere l’unica che garantirebbe al Diavolo l’accesso all’Europa. Così come i rossoneri, anche l’Inter si approccerà al derby con un forte senso di rivalsa. Nella squadra di Inzaghi c’è voglia di tornare a fare la voce grossa in un match stracittadino e dimenticare lo scivolone di Bologna. L’Inter vuole la finale di Coppa Italia sopratutto per mantenere vivo il sogno Triplete.
Conceicao presenta Inter-Milan
Inter e Milan domani sera si giocheranno l’approdo alla finale di Roma, che molto probabilmente sarà contro il Bologna. I rossoblù hanno fatto loro il primo match con l’Empoli imponendosi con un secco 3-0. Alla vigilia del derby di coppa l’Inter e Simone Inzaghi hanno preferito non tenere la consueta conferenza stampa pre-gara. Chi, invece, si è presentato ai microfoni degli organi d’informazione è Sergio Conceicao:

“Il Papa è la persona massima della chiesa. Io sono un praticante, tutti i giorni io vado a messa, tutta la mia vita l’ho fatta. Era un uomo straordinario, una persona col suo sguardo ci mancherà”
“I grandi club cercano di arrivare fino in fondo in tutte le competizioni. Complimenti all’Inter per il suo percorso in Champions, è primo in campionato. Noi dobbiamo guardare questa partita fondamentale e vogliamo vincere il titolo. Dobbiamo essere molto competitivi e una partita è diversa dall’altra. È la quinta volta che affronto l’Inter quest’anno. Ogni partita ha la propria storia. Vogliamo riuscire a vincere”.
“Walker ha fatto l’allenamento con la squadra, anche Ruben con lui. Fisicamente non sono al top. Comunque è un buon segno per la squadra avere due giocatori che rientrano. La settimana della partita con l’Atalanta, abbiamo giocato sabato a Udine, abbiamo avuto una settimana per prepararci. Con l’Atalanta ho avuto le stesse sensazioni e ho dovuto aspettare l’intervallo per mettere la squadra al posto. Loro hanno avuto possesso palla nel primo tempo. Poi abbiamo preso quel gol con un altro errore collettivo e dopo quello che ho detto dopo la partita, i giocatori che entrano a partita in corso danno qualcosa in più, ma così non è stato. Adesso dobbiamo pensare alla partita contro l’Inter perché è la più importante e i ragazzi sono coscienti di questo”.
“Il modulo è importante. È importante lavorare su un sistema, dopo è una dinamica che la squadra ha bisogno di dare. Sappiamo che dobbiamo difendere sui punti importanti dell’Inter, ma anche con gli altri moduli abbiamo aggiunto un quinto elemento in fase difensiva. Una volta l’ha fatto Musah, una volta Jimenez. Dipende dal momento della partita e dall’avversario. L’Inter conosce bene il Milan, anche noi li conosciamo, ma ci sono le individualità e dobbiamo sfruttare i punti deboli che hanno. Attenzione alle individualità e al centrocampo che hanno, gli esterni, gli attaccanti che lavorano di supporto e in profondità. Loro sono una squadra che hanno tanta dinamica, ma anche noi. Ho visto cose fantastiche in dinamica offensiva. Difensivamente abbiamo sbagliato qualcosa”.
“Loro sono in tante competizioni, ma sono abituati a stare dentro in queste competizioni come noi. Oggi, il recupero dei giocatori è fatto in modo veloce. Abbiamo guardato la partita di Bologna con i nostri analisti che ci danno informazioni. Io ho visto quattro partite dell’Atalanta. L’Inter, più stanca o meno stanca, la qualità ce l’ha sempre”.
“Mi aspetto il Milan migliore. Sarà sicuramente un Milan molto competitivo domani, con una fiducia grande. Noi abbiamo molta ambizione per affrontare la partita di domani”.
“La motivazione non viene dall’avversario che può fare questo o quello, ma viene da noi. Su cosa dobbiamo fare per creare difficoltà al nostro avversario, abbiamo parlato della partita fatta contro l’Atalanta. Mi dispiace solo della Coppa Italia perché la Serie A no e la Champions League nemmeno. La nostra partita è domani e siamo focalizzati sul nostro lavoro”.
“La spiegazione è semplice, che abbiamo affrontato un avversario di qualità con un allenatore bravo che ha limitato la nostra forza. Ha abbassato De Roon ed Ederson. In questo momento abbiamo dato la palla e loro si sono chiusi. Nel primo tempo hanno tenuto loro la palla. Dovevamo fare di più per dare continuità a livello difensivo ed essere audaci a livello offensivo. Poi abbiamo preso il gol su alcuni errori individuali che non dovevano esserci. Sicuramente, nel modo in cui eravamo dentro la partita, avremmo vinto e fatto gol, ma il calcio è proprio così”.
“Reijnders e Fofana sono due giocatori straordinari. Possiamo parlare della coppia Pulisic, Luka, Tomori, la dinamica si fa di queste coppie. Non si deve puntare il dito sulla coppia, ma devono avere equilibrio. A centrocampo attacchiamo e difendiamo, e loro devono fare questo”.
“Gimenez non è un primo, secondo, terzo o quarto. Lui è arrivato e ha fatto subito bene con il gol. Dopo un periodo un po’ più difficile, è stato infortunato nelle ultime settimane. Non è primo, secondo o terzo. Io scelgo l’attaccante che mi dà garanzie per iniziare la partita. Poi chi entra fa bene”.
“Dobbiamo cercare di vincere domani. È una partita importante per noi, per i tifosi. Una stagione positiva passerebbe per vincere lo Scudetto, la Champions League… Per un club così storico, deve essere normale arrivare in una finale di Coppa Italia”.
“In questo tipo di partite, essere favorito o no, per me non c’entra. L’arbitro fischia e la partita è quella che ho preparato, ogni momento di gioco fa la differenza. Il favoritismo, in queste grandi partite, non c’è”.
“Io di come sto, parlerò a fine stagione. Sono stati sei mesi di lavoro, parlerò quello che ho fatto di bene e quello che non ho fatto bene”.