Il belga non vuole arrivare ad una conclusione diplomatica con la dirigenza rossonera: ora Origi è una spina nel fianco
Il Milan di Sergio Conceicao è alla ricerca di una nuova stabilità dopo lo stravolgimento causato dall’avvicendamento in panchina: il passaggio da Fonseca all’attuale tecnico è quanto di più traumatico ci possa essere dal punto di vista tattico, essendo i due lusitani completamente agli antipodi per quanto riguarda l’ideologia.
Se infatti il nuovo approccio del tecnico ex Porto ha dato subito i suoi frutti in Supercoppa, andando ad agire sulle corde mentali dei giocatori, riuscendo a risollevare per 3 giorni una squadra che sembrava ormai crollata, rimontando in entrambe le occasioni e tornando dall’Arabia con un trofeo, il match con il Cagliari ha risvegliato i fantasmi del recentissimo passato.
La squadra si è mostrata nuovamente fragile, come testimoniato dal grossolano errore di Maignan sul gol di Zortea, e Conceicao ha addirittura parlato di vergogna per la prestazione del primo tempo della sua squadra: servirà necessariamente agire sul mercato durante questa finestra invernale, ma il budget risicato e alcuni problemi nel piazzare esuberi sembrano bloccare investimenti importanti. Tra questi, uno dei principali è rappresentato da Divock Origi, con il belga che tiene sotto scacco la dirigenza rossonera.
La carriera di Origi prometteva sicuramente qualcosa di profondamente diverso rispetto a quanto ha poi realizzato: cresciuto nel settore giovanile del Lille, il belga si impone appena maggiorenne come uno dei maggiori talenti prodotti dal calcio francese, con le sue prestazioni che gli valgono la chiamata del Liverpool e l’esordio con la nazionale maggiore.
Alcuni problemi ambientali ne hanno minato la crescita, facendolo faticare a trovare spazio tra i titolari ma il belga riesce comunque a ritagliarsi notti importanti anche partendo dalla panchina, togliendosi l’enorme soddisfazione di segnare in finale di Champions e di alzare al cielo, in maglia Reds, la coppa dalle grandi orecchie, prima di passare a parametro zero al Milan, nell’estate 2022.
Durante quell’estate, Origi firmò un quadriennale da più di quattro milioni di euro a stagione, fino al giugno 2026. L’impatto con la maglia Milan è stato profondamente deludente, ed è di fatto un separato in casa: la scorsa stagione il Diavolo l’ha spedito in prestito in Inghilterra, ma le zero reti realizzate in 20 presenze non l’hanno aiutato a conquistarsi la riconferma.
Se per Ballo-Toure il Milan è riuscito almeno a “riciclarlo” per la squadra B, con Origi le cose sembrano più complicate: il belga non ha intenzione di rescindere il contratto e continua a rifiutare tutte le proposte, tenendo di fatto sotto scacco il Milan, forte del suo anno e mezzo di contratto a cifre ancora importanti.
This post was last modified on 12 Gennaio 2025 - 19:58