Nelle ultime ore si è parlato del futuro in rossonero di Gerry Cardinale e di un suo probabile addio.
In casa Milan si prepara la prossima sfida stagionale di Champions League. Gli uomini di Fonseca, mercoledì alle ore 21:00, sfideranno la Stella Rossa al “Meazza”. Un crocevia importante per il cammino dei Rossoneri nella coppa dalle grandi orecchie, che fino a qui hanno totalizzato 9 punti in 5 partite. Un 16esimo posto al momento per il Diavolo, che potrebbe sfruttare il calendario favorevole per arrivare tra le prime otto. Dopo il match contro i serbi infatti, ci saranno le sfide con Girona e Dinamo Zagabria, squadre sulla carta più deboli del Milan.
Per questo motivo, in Via Aldo Rossi, la speranza è quella di arrivare direttamente agli ottavi di finale, senza affrontare gli insidiosi play-off. Dall’altro lato, in campionato, il percorso pare più complicato. Il Milan in A occupa la settima posizione, con solo 22 punti in 14 sfide. Pare che i Rossoneri fatichino a trovare continuità, sia a livello di prestazione che di risultati. Da inizio stagione infatti, la squadra di Fonseca è riuscita solo una volta a vincere almeno due partite consecutive in campionato, troppo poco per un club così importante.
Continuando a parlare del club, e più specificatamente di dirigenza, sono arrivate nelle ultime ore delle indiscrezioni shock riguardanti Gerry Cardinale. Come riportato da Repubblica, dagli USA si parla di un addio del numero uno rossonero a febbraio 2025, in anticipo rispetto alla scadenza fissata ad agosto del prossimo anno. Al contrario, però, i portavoce di RedBird (società tramite la quale Cardinale ha acquistato il Milan), hanno smentito proprio ai microfoni di Repubblica l’uscita anticipata del manager statunitense.
Da New York però le voci sono insistenti e si parla dell’uscita anticipata di Cardinale in modo tale da recuperare, senza plusvalenze, i 150 milioni di euro investiti nel Milan. Alla base di tutto la restituzione al fondo Elliott di 693 milioni di prestito. Se Cardinale dovesse mollare a febbraio, la famiglia Singer (proprietaria del fondo Elliott) riprenderebbe la maggioranza, lasciando inizialmente a Cardinale il controllo del 30% delle quote.
Da quando Cardinale, nell’agosto del 2022, è diventato l’azionista di controllo del Milan, i Rossoneri non hanno vinto alcun trofeo. Se questo addio dovesse dunque concretizzarsi, il proprietario del Fondo RedBird rischierebbe di chiudere la sua avventura alla guida del club senza trionfi, con la Supercoppa Italiana di gennaio come ultima spiaggia.
This post was last modified on 8 Dicembre 2024 - 19:59