I tifosi del Milan si scagliano contro la dirigenza, l’ultimo gesto non passa inosservato e scatena ancor di più le polemiche
Sperava, il Milan, di arrivare a vivere in una situazione un po’ diversa la festa per i 125 anni del club. Un evento storico per una società iconica a livello internazionale e per tutto il calcio italiano, ma che è contornato, inevitabilmente, dalle polemiche per le varie vicende, di campo ed extra campo, che riguardano il Diavolo.
Oltre ai messaggi social che si sono susseguiti sul tema dei festeggiamenti e che hanno riguardato il trattamento di alcune leggende del club, Maldini in testa, c’è naturalmente a tenere banco il momento della squadra sul terreno di gioco. Andamento piuttosto positivo in Champions League, molto meno in campionato, con il pareggio contro il Genoa che ha scatenato il finimondo.
Clima pesantissimo ieri sera a San Siro, e non poteva essere altrimenti, dopo il deludente 0-0 contro il Grifone, con corollario inevitabile di fischi, striscioni, cori, contro giocatori e dirigenza. 24 ore dopo, la situazione non è cambiata, anzi, e la Curva Sud ha deciso di proseguire le proteste alla festa. Una atmosfera di contestazione civile ma ferma e irremovibile. Con un gesto, da parte della dirigenza milanista, che ha ulteriormente fatto infuriare la tifoseria.
Milan, protesta dei tifosi alla festa: ma i dirigenti passano dal retro
I supporters aspettavano all’esterno del luogo dell’evento per far sentire il proprio dissenso alla dirigenza per la gestione dell’ultimo periodo storico e in generale del club. I piani alti, però, hanno deciso di evitare il confronto passando dal retro.
L’ingresso all’evento, perciò, è avvenuto da un ingresso secondario. Cosa che naturalmente non ha fatto piacere ai presenti ed è stata stigmatizzata immediatamente nei commenti social. Per gli altri protagonisti, soltanto qualche applauso sparuto, ma altri come Leao e Theo Hernandez hanno raccolto cori contro.
Milan, a Verona è già ultima spiaggia per la Champions: segnale per Fonseca
Nessun saluto particolare, per esempio, al tecnico Fonseca, il quale si trova adesso in una situazione assai delicata. Non è individuato come il principale responsabile di una stagione fin qui deludente, ma anche la sua posizione torna in bilico.
Per adesso, la società continua a dargli fiducia. Ma la distanza dalla zona Champions, in campionato, sta iniziando a diventare importante. Un altro passo falso con il Verona potrebbe allargare troppo la forbice. E far partire per davvero le riflessioni sulla panchina.