Continua la protesta dei tifosi: dopo la contestazione dopo la partita di ieri, i sostenitori rossoneri anche stasera si fanno sentire
Il clima intorno al Milan si fa sempre più teso. Ieri contro il Genoa doveva essere una festa per i 125 anni di storia del club rossonero, e invece è stato un totale disastro.
Un evento poco interessante, il pareggio e, soprattutto, i fischi e le proteste dei tifosi a fine partita.
La Curva Sud, fulcro del tifo rossonero, ha affrontato in silenzio gli ultimi dieci minuti di match per poi iniziare a contestare. “Noi non siamo americani“, “Ci avete rotto il c****” e altri cori simili.
Dopodiché, all’esterno di San Siro, la curva ha esposto due striscioni ai quali era stato vietato l’ingresso allo stadio.
La protesta però non è finita dopo Milan–Genoa, anzi raddoppia. Questa sera, infatti, c’è la cena di Natale con tutti: calciatori, dirigenti e dipendenti.
La contestazione non si ferma: tifosi contro proprietà, dirigenza e squadra
I tifosi rossoneri hanno deciso di raggiungere il luogo per continuare a protestare.
Tutto è iniziato con gli stessi striscioni esposti ieri fuori San Siro e con un messaggio forte e chiaro: non tutti meritano fischi e insulti, quindi l’idea è di contestare solo chi lo merita.
Ed inevitabilmente fra questi ci sono i dirigenti che rappresentano la proprietà, che è la principale colpevole secondo i tifosi rossoneri.