Il talento ex Milan continua a brillare con l’Atalanta: duro colpo per il numero 1 di RedBird e proprietario del Milan
Charles De Ketelaere continua a far parlare di sé, e ancora una volta non per la sua esperienza con la maglia del Milan. L’ex trequartista rossonero, approdato in Italia con grandi aspettative, sembra aver trovato la sua dimensione altrove, alimentando un senso di rimpianto tra i tifosi e, forse, anche nella dirigenza. Lo ha sottolineato Giampaolo Pazzini, ex attaccante del Milan e dell’Atalanta, in un’intervista rilasciata a poche ore dalla sfida tra i due club.
Secondo l’ex bomber, De Ketelaere ha sempre avuto qualità evidenti, ma il contesto in cui si è trovato al Milan non ha favorito la sua crescita. “Quando è arrivato a Milano, era giovanissimo e si portava dietro grandi aspettative, probabilmente troppo pesanti per un ragazzo della sua età. L’ambiente e le critiche ricevute non hanno fatto che complicare le cose”, ha spiegato Pazzini.
Oggi, il belga sembra rinato in un contesto diverso, dove ha trovato fiducia e continuità. Questi due fattori, spesso sottovalutati, sono fondamentali per un giovane che deve adattarsi a un nuovo campionato e a pressioni mediatiche che, in una piazza come quella milanista, possono diventare soffocanti. E qui sorge il rimpianto. “Guardando al passato, penso che De Ketelaere possa essere considerato un rimpianto per il Milan”, ha ammesso Pazzini.
De Ketelaere, l’ex incompreso della partita che amareggia Cardinale
La riflessione tocca inevitabilmente anche il cuore della strategia del club. Quando Gerry Cardinale, alla guida del fondo RedBird, ha rilevato il Milan, l’obiettivo era quello di costruire una squadra giovane, competitiva e in grado di valorizzare i talenti. L’investimento su De Ketelaere, costato circa 35 milioni di euro, rappresentava proprio questa visione. Tuttavia, il mancato exploit del giocatore ha segnato una battuta d’arresto, portando la società a interrogarsi sulla gestione dei giovani talenti.
Certo, non tutto è perduto: il progetto del Milan è ancora in crescita. Ma il fatto che il belga stia emergendo in un’altra squadra, lontano da San Siro, lascia un sapore amaro. Per il Milan, rimane la consapevolezza di non essere riuscito a sfruttare appieno un talento che, in un contesto differente, avrebbe potuto fare la differenza.
Il caso De Ketelaere è quindi un monito: per costruire una squadra vincente, non basta investire sui giovani, ma è essenziale anche creare le condizioni giuste perché possano esprimere al meglio il proprio potenziale.