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Interviste

Real-Milan, messaggio duro di Ancelotti: “Il calcio deve fermarsi”

Durante la conferenza stampa in vista di Real-Milan, Carlo Ancelotti dichiara un forte messaggio sul calcio. Di seguito le sue parole

Vittoria importante per la squadra di Paulo Fonseca contro il Monza per 0 a 1. Un ottimo risultato che permette alla rosa di tornare concentrata sul campo in vista della prossima partita. In programma, infatti, il Milan dovrà affrontare un match non facile, ma davvero importante. I rossoneri sfideranno il Real Madrid per la quarta giornata di Champions League.

Il Diavolo vuole tornare a Milano con un buon punteggio, fondamentale per la classifica.

Verso Real Madrid-Milan, le parole di Carlo Ancelotti

È una vigilia di forti emozioni per il tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, che domani sfiderà il Milan per la quarta giornata di Champions League. L’allenatore dei Blancos ha presentato la gara contro i rossoneri in conferenza stampa. Di seguito riportate le sue parole.

Verso Real Madrid-Milan, le parole di Carlo Ancelotti (screen)- spaziomilan.it

Ha aperto la conferenza parlando dell’ultimo fine settimana dove non si è giocato vista la tragedia di Valencia e ha affermato che tutto il mondo del calcio è stato chiaro. Infatti, nessuno voleva giocare e crede sia stata la decisione corretta.

“Detto questo, noi semplicemente rispettiamo ciò che ci viene detto di fare

La partita contro il Milan è una partita speciale, ma il sentimento che oggi hanno è quello di parlare il meno possibile di calcio, per rispetto a ciò che è accaduto a Valencia.

“Lo facciamo, anche se con poca voglia, perché è il nostro lavoro. Ovviamente per me è una partita speciale contro il Milan, ma tutto passa in secondo piano”.

Per Ancelotti il calcio è una festa. E la festa la puoi fare quando stai bene, quando la tua famiglia sta bene, quando tutti stanno bene. Quando la gente non sta bene non si può fare festa.

Il calcio per me deve fermarsi, perché il calcio è la cosa più importante ma anche la meno importante. Noi però ci siamo dentro, non siamo quelli che comandano e ci adattiamo”.

Sul Pallone d’oro afferma che ormai è passato.

“Il mio Pallone d’Oro me lo hanno dato l’1 giugno quando abbiamo vinto la Champions“.

Sulla gestione della tragedia dichiara che non ne vuole parlare. Lui cerca solo di fare il massimo per cercare di aiutare.

Conclude affermando che è normale che il popolo valenciano si senta frustato e triste. È successo qualcosa di incredibile.

“Io non sono qui a giudicare ciò che ha fatto la politica, mi spiace solo per le persone. È difficile pensare che nel 2024 possano succedere queste cose, con tutte le informazioni che abbiamo anche dal punto di vista meteorologico”

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redazione