La clamorosa rivelazione su Franco Baresi ha colto di sorpresa tutti i tifosi del Milan: lo storico capitano sulla panchina rossonera.
Nel calcio di oggi è davvero difficile trovare un esempio di fedeltà e attaccamento alla maglia come quelli dimostrati da Franco Baresi durante tutta la sua carriera da calciatore. Lo storico difensore, oggi 64enne, ha esordito in Serie A con il Milan il 23 aprile 1978, a 17 anni, nel match Verona-Milan vinto 2-1 dai rossoneri. In tutto nella stagione 1978/1979 collezionò tre presenze, dato che a quella in campionato si sommarono altre due in Coppa Italia. Dalla stagione successiva Baresi conquistò un posto da titolare e iniziò una strabiliante carriera sempre e solo indossando due colori: il rosso e il nero, per l’appunto.
Un legame indissolubile che spinse il giovane Baresi a rimanere al Milan anche nei due anni di Serie B. Una determinazione e un senso di appartenenza che hanno poi pagato: con il Diavolo, infatti, il difensore di Travagliato ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, diventando poi anche un pilastro della Nazionale azzurra.
Le presenze di Baresi con la maglia rossonera, indossata per venti stagioni, sono in tutto 719: nella classifica dei giocatori con più presenze con il Milan è secondo dietro a Paolo Maldini. Il rapporto tra Baresi e il Milan è poi proseguito anche dopo che il difensore ha appeso le scarpette al chiodo, prima nei quadri dirigenziali e poi in panchina.
La bandiera rossonera ha infatti allenato la squadra Primavera e poi anche la Berretti del club. Un’esperienza durata solo qualche anno ma comunque importante nella vita di Baresi.
Tuttavia, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex capitano del Diavolo ha detto che avrebbe desiderato anche scalare qualche gradino in più come allenatore.
“Se ho il rammarico di avere allenato solo i giovani? No, anche se penso che avrei potuto allenare anche i grandi“, le parole di Baresi, che lasciano intendere come avesse coltivato il sogno di sedere sulla panchina del Milan. Baresi ha poi rimarcato che l’emozione di vincere da allenatore è probabilmente “più forte e completa” rispetto a quella che si prova quando si vince da calciatori.
This post was last modified on 9 Novembre 2024 - 11:47