Milan, Fonseca durissimo in conferenza: “Non me ne frega un ca**o!”

Giorno di vigilia in casa Milan: i rossoneri saranno impegnati sabato pomeriggio allo stadio San Siro in Milano contro l’Udinese, calcio di inizio fissato alle 18.00.

Paulo Fonseca e il Milan si preparano a scendere di nuovo in campo a San Siro dopo la sosta Nazionali. I rossoneri ospiteranno l’Udinese sabato alle 18. Il tecnico portoghese, come di consueto, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti a Milanello.

Le parole di Fonseca in conferenza stampa

“Precedenti di Milan-Udinese in equilibrio? È una statistica che non ho guardato, devo essere onesto. Sapevo che ci sono grandi difficoltà a vincere qui con l’Udinese, domani non sarà diverso. L’Udinese è una buona squadra che sta facendo un buon inizio di campionato, molto aggressiva, gioca bene ed è molto motivata. Sono sicuro che noi dobbiamo essere al nostro miglior livello per vincere domani. Sarà intensa e molto difficile”.

“Gli allenamenti? Il primo giorno è stato buono, non ho visto nessuno. Ero arrabbiato, dopo questo tipo di partite non mi piace vedere nessuno. Non abbiamo avuto tanti giocatori per gli allenamenti, abbiamo approfittato per allenarci con i giovani del Milan Futuro. I nazionali sono arrivati solo ieri. Abbiamo fatto quello che è normale: abbiamo parlato della Fiorentina e abbiamo iniziato a preparare la partita con l’Udinese. So che ci saranno tante domande su questo. Per me è stato molto importante ieri parlare della partita della Fiorentina, oggi abbiamo parlato più dell’Udinese”.

Fonseca confermato dal Milan
Le parole di Fonseca in conferenza stampa (LaPresse) – spaziomilan.it

“Abbiamo parlato di tutto quello che voi pensate, tutto quello di cui è normale parlare dopo quello che è successo. Non chiudo gli occhi sui problemi, magari in altre squadre si sanno di più, io ho affrontato i problemi che abbiamo avuto guardando tutti negli occhi”.

“La mia leadership non la ostento, non sono un attore. Quello che lo dico lo dico all’interno dello spogliatoio, faccia a faccia. Se abbiamo un problema non me ne frega un ca**o del nome del calciatore, mi confronto direttamente con la squadra o con i giocatori che hanno sbagliato”.

Ibra? Siamo tornati insieme in treno, abbiamo parlato dopo la partita com’è normale che sia”.

“Per me nessun calciatore è più importante della squadra. Bisogna prendersi le proprie responsabilità quando si sbaglia. E se qualcuno sbaglia in questo spirito di squadra per me è difficile. Vediamo domani come sarà“.

“Non ho bisogno di dimostrare nulla, non sono un attore. Nel calcio oggi c’è tanta necessità di farsi vedere, io invece sono così, dal primo giorno. Fate questa domanda ai calciatori, se sono stato così dal primo giorno o meno“.

“Voglio dire la verità. È difficile cambiare. È sempre difficile cambiare. Stiamo cambiando? Sì. Anche io ho fatto questa riflessione, e devo capire che è un cambiamento grande e devo essere più paziente. Abbiamo bisogno di più tempo per cambiare. Si cominciano a vedere cose che sono importanti, dobbiamo continuare. Non abbiamo tanto tempo per allenarci, piano piano dobbiamo migliorare in quello che io credo che dobbiamo migliorare”.

“Chi al posto di Theo? Non ho deciso”.

Io sono arrivato qui e il Milan aveva già tre capitani. Calabria, Theo e Leao. Perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Posso essere o no d’accordo con questo, ma ho rispettato questa cosa, devo rispettarla. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leadership. Non è importante chi va in campo ed usa la fascia, ma è importante avere nello spogliatoio 2-3 giocatori che condividono questa leadership. Penso che abbiamo altri giocatori che possono aiutare questi giocatori: è leader non solo chi indossa la fascia… Abbiamo altri giocatori che possono aiutare in questo”.

Qui tutte le partite sono importanti, per questo non penso troppo a lungo termine perché la più importante è domani. Domani abbiamo una partita troppo difficile, il poco tempo che abbiamo serve a concentrare il giocatore sulla prossima partita. Qui al Milan tutte le partite sono cruciali, decisive. Magari per i tifosi il derby è stato un momento decisivo, per me sono tutte decisive”.

“Emerson Royal? Al Tottenham lo abbiamo visto giocare anche come difensore centrale, ha giocato in tante posizioni. Qui può fare il terzino bloccato, penso che sia il suo ruolo migliore. Il problema è che non abbiamo utilizzato questa struttura ora. Con Pulisic più interno ha la responsabilità di attaccare sulla fascia. Il ruolo giusto per Emerson è fare il terzino bloccato, per me. Vediamo se possiamo giocare con questa struttura”.

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