La Curva Sud, dopo un lungo silenzio, risponde nel merito dell’inchiesta Ultras avviata nei giorni scorsi. I tifosi rossoneri si difendono dalle accuse
Sono stati giorni di grande fermento per l’inchiesta Ultras avviata pochi giorni fa. Le indagini, che riguardano i tifosi di Milan e Inter (con ben 19 arresti), proseguono e ieri è stata un’altra giornata importante.
Davide Calabria, infatti, è stato ascoltato come testimone dalla Squadra Mobile, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra.
Il capitano rossonero è stato convocato per chiarire le motivazioni dell’incontro nel febbraio del 2023 con Luca Lucci, capo degli ultras rossoneri. Durante l’interrogatorio, Calabria ha detto che fu contattato per discutere “dei problemi della squadra, di spogliatoio e di rendimento“.
Intanto, dopo un lungo silenzio, la Curva Sud ha pubblicato poche ore fa un lungo post per mettere in chiaro la propria posizione ed è un messaggio molto forte soprattutto verso la campagna mediatica.
Il messaggio della Curva Sud dopo il lungo silenzio
“Stiamo assistendo ad una vergognosa campagna mediatica di giornali e tv che tendono a fare “minestroni”, infangando ragazzi al solo scopo di fare audience, la cui unica colpa è quella di aver stretto rapporti lavorativi e di amicizia con personaggi più o meno famosi“, è uno dei passaggi cruciali del lungo post pubblicato su Instagram.
Un altro importante passaggio riguarda gli introiti della Curva: “Non abbiamo MAI gestito parcheggi, non abbiamo MAI gestito baracchini, non abbiamo MAI gestito bar, non abbiamo MAI ricevuto e soprattutto preteso biglietti dalla società, non abbiamo MAI gestito cose al di fuori del mondo ULTRAS, non abbiamo MAI compiuto atti d’intimidazione o violenza per accaparrarci profitti derivanti da attività tangenziali all’ambiente stadio. Non abbiamo MAI fatto i bagarini ma ci siamo semplicemente permessi in alcune circostanze, di differenziare i prezzi tra chi c’è sempre stato e chi ha frequentato meno assiduamente, sempre nell’interesse dei primi e mai per tornaconto personale”.
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