Inchiesta Ultras, Cardinale può tirare un sospiro di sollievo: c’è un solo rischio

In casa Milan continua a tenere banco il caso ultras ma la notizia può far tirare un sospiro di sollievo ai tifosi rossoneri: c’è un precedente.

La maxi operazione della polizia, che nella mattinata di lunedì ha portato all’arresto di 19 persone, ultras della curva Nord e della curva Sud del Meazza, continua a tenere banco. La Procura di Milano nelle scorse ore ha aperto un procedimento nei confronti delle società milanesi, con Inter e Milan che non risulterebbero indagate dalla magistratura. I due club dovranno comunque fornire spiegazioni sui rapporti con i rispettivi ultras, dimostrando di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, i due club milanesi non rischierebbero nulla a livello sportivo, con la possibilità di subire una penalizzazione che sarebbe già stata esclusa da un precedente.

Caso Ultras, nessun rischio a livello sportivo: nessuna penalizzazione e possibile multa

Come sull’altra sponda di Milano, anche in casa Milan il caso ultras continua ad essere un tema. Nonostante le varie ipotesi lette in questi giorni, secondo quanto dichiarato dalla Gazzetta dello Sport i due club non rischierebbero nulla a livello sportivo. A tranquillizzare le due società milanesi ci sarebbe infatti un precedente, quello della Juventus nel 2017: per un caso simile il club bianconero fu punito con una multa da 600mila euro e con un turno della curva sud chiusa, mentre l’allora presidente Andrea Agnelli fu punito con una multa di 100mila euro. All’epoca  la richiesta dell’allora procuratore federale Giuseppe Pecoraro fu però diversa: 30 mesi di inibizione e 50mila euro di ammenda per Andrea Agnelli, due turni di campionato a porte chiuse più un ulteriore turno di sospensione per la Curva Sud dell’Allianz Stadium.

Caso Ultras, nessun rischio a livello sportivo: nessuna penalizzazione e possibile multa
Caso Ultras, nessun rischio a livello sportivo: nessuna penalizzazione e possibile multa (LaPresse) SpazioMilan.it 

Secondo la rosea, la richiesta degli atti di indagine da parte del Procuratore Federale, Giuseppe Chiné, sarebbe un atto dovuto. Questo anticiperebbe la convocazione dei tesserati coinvolti nel caso, al fine di rispondere alle domande sulla natura dei rapporti con gli ultras, severamente vietati dalle norme FIGC come indicato al comma 1 dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva sulla prevenzione dei fatti violenti: “Alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente“. Per tale violazione si applica la sanzione dell’ammenda che per le società di Serie A va da 10mila a 50mila euro.

Cosa rischiano i tesserati

Per quanto concerne i tesserati, il comma 10 dichiara: “È fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. Tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria“. La sanzione, come specificato proprio nel comma 10, sarebbe di 20mila euro.

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