Il caos ultras potrebbe costare caro al Milan. Secondo le ultime indiscrezioni, un calciatore rossonero è a forte rischio di stangata.
Lo scandalo ultras ha stravolto il mondo dello sport meneghino. L’arresto dei 19 componenti delle curve di Milan e Inter ha provocato uno scossone fuori e all’interno delle sedi dei due club. Il legame tra gli ultras del Diavolo con quelli nerazzurri sancito dal patto di non belligeranza per il monopolio dei parcheggi, dei biglietti e delle zone vicine allo stadio “San Siro” è finito nell’occhio del ciclone.
Culmine del rapporto fu la semifinale di Champions League nella stagione 2022/2023, quando gli esponenti delle due curve si divisero il ricavato della finale equamente, a prescindere da chi avrebbe ottenuto l’accesso alla gara di Istanbul contro il Manchester City. Per il momento i due club non dovrebbero rischiare penalizzazioni o multe. Diverso il discorso per alcuni tesserati delle due società.
In questo caso, in orbita rossonera ci sarebbe Davide Calabria, il quale si sarebbe incontrato con l’indagato Luca Lucci in un bar di Cologno Monzese l’8 febbraio 2023, incontro cui era presente anche Giancarlo Capelli detto il Barone. A causa di questo testa a testa con le due figure apicali del tifo organizzato, il terzino potrebbe essere squalificato secondo “Calcio e Finanza”
A questo proposito, il codice di giustizia sportiva si pronuncia all’articolo 25 alla voce “Prevenzione di fatti violenti” come segue:
“Durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana.”
Calabria, così come Simone Inzaghi, Milan Skriniar e Javier Zanetti, potrebbe andare incontro ad una stangata:
“In caso di violazione le sanzioni sono regolate dall’articolo 9, comma 1: oltre alle multe, la «squalifica di una o più giornate» (in caso di «particolare gravità, la squalifica non è inferiore a 4 giornate»); per i dirigenti «inibizione temporanea». Anche in caso di condanna da parte dei tesserati, a Inter e Milan non dovrebbe essere applicata la responsabilità oggettiva, e di conseguenza la detrazione di punti.”
Ora la palla passa agli inquirenti della FIGC, cui spetta il compito di verificare il tenore delle conversazioni con gli esponenti delle curve e se quest’ultimi avessero utilizzato un linguaggio intimidatorio verso i calciatori di Inter e Milan e il tecnico nerazzurro.
This post was last modified on 2 Ottobre 2024 - 18:58