Pazienza è il termine necessario per descrivere ciò di cui ha bisogno il Milan e i suoi tifosi. L’ex rossonero ha preso le difese di Fonseca.
Il big match di questa sera è già uno snodo decisivo per il Milan. In caso di sconfitta contro il Napoli, i rossoneri andrebbero a -11 dalla capolista. Il che significherebbe dover rincorrere per accorciare una distanza molto ampia già a ottobre. Certo, bisogna contare anche la gara da recuperare contro il Bologna, ma un eventuale k.o. potrebbe inficiare psicologicamente il prosieguo del campionato.
Ecco perchè il Diavolo dovrà disputare la miglior partita possibile contro una squadra solida, ma con alcune fragilità su cui Pulisic e compagni devono puntare per evitare di vedere partire il treno scudetto già a fine ottobre.
Nonostante tutto, bisogna avere pazienza e attendere i risultati della gestione Fonseca, che ancora non si sono manifestati del tutto. Ad affermarlo è l’ex rossonero Roberto Donadoni che, in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”, ha affermato:
“Mi auguro vivamente che il Milan sia in corsa per lo scudetto fino alla fine per il bene del campionato. Ai rossoneri non manca molto per fare il definitivo salto di qualità, ma quando prendi un allenatore nuovo, un po’ di pazienza per assimilare il suo calcio è necessario.“
L’allenatore ha poi sottolineato quanto segue:
“Per vari motivi il Milan non ha trovato la sua dimensione. Pensavo che il successo nel derby li avrebbe rilanciati e invece… Mi permetta però di aggiungere una cosa. La mano di Conte nel Napoli è evidente perché ha trasmesso convinzione e compattezza al gruppo, ma anche Fonseca ha fatto scelte coraggiose. Contro l’Udinese per esempio aveva tanti assenti, ma ha messo in panchina Leao e per mezzora il Milan ha dominato. Prima di difendersi con il cuore. Il gruppo è con lui.“
Nelle ultime settimane sta tenendo banco la questione Leao, divenuto meno imprescindibile rispetto al passato. In merito alla gestione del numero 10 Donadoni si è nuovamente schierato a favore del tecnico:
“Morata non ha segnato molto, ma dà una grande mano alla squadra partecipando alla manovra e creando spazi. A uno così non rinuncerei mai. Per Leao il discorso è diverso: sta palesando dei problemi che aveva già mostrato in passato. Finché non avrà continuità di rendimento, è inutile discutere sulle sue potenzialità e quando riuscirà a esprimerle. Leao non più inamovibile? Non è che Fonseca rinuncia a lui. È Leao che rinuncia… a se stesso.”
Il messaggio appare quindi chiaro. Sta all’ala portoghese ritrovarsi e convincere Fonseca, il quale con coraggio e un pizzico di legittima autorità non si discosta dalla sua decisione.
This post was last modified on 29 Ottobre 2024 - 14:51