Ore di immenso dolore per gli appassionati di calcio che perdono un altro uomo, il dirigente non ce l’ha fatta.
Ore molto difficili per il Milan, sofferente per le disgrazie sportive degli ultimi giorni. Alla sofferenza dei tifosi rossoneri causata dai risultati in campo si aggiunge il profondo dolore provocato dalla perdita di un uomo di grande rilievo, che ha lasciato tutti senza parole. La giornata odierna è, disgraziatamente, destinata a entrare nell’eterna memoria degli appassionati di calcio. In queste ore sono infatti passati a miglior vita due illustri personaggi: il primo è stato Totò Schillaci, non riuscito a sconfiggere la malattia e arresosi a soli cinquantanove anni.
Dopo poche ore, un altro addio ha lasciato un enorme vuoto nel cuore dei tifosi: il dirigente si è dovuto arrendere, perdita enorme per il calcio italiano.
Christian Argurio, a soli 52 anni, ci ha lasciato a causa di un improvviso infarto. Un malore inaspettato che non ha permesso al dirigente di continuare a vivere il mondo del calcio, quello che gli ha permesso di entrare nel cuore di tifosi e conoscenti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. La sua carriera sportiva vanta importanti scoperte del calibro di Norbert Gyomber, riuscito a regalare una enorme plusvalenza al Catania. Anche Marko Pjaca, talentuoso attaccante croato, approdò alla Juventus proprio grazie a una sua segnalazione inviata al club piemontese.
Argurio, infatti, ha lavorato come osservatore in Croazia per conto della società zebrata che si è affidata alla sua enorme conoscenza di tutti i campionati croati, seguiti con grandissima attenzione.
Il percorso del dirigente è stato vicino a incrociarsi con il Cosenza durante l’estate del 2021, ma un intoppo fece saltare l’approdo in Calabria con Argurio che decide di fare ritorno a Messina. Novara la sua ultima destinazione, dove si trovava in carica dal 27 febbraio dell’anno in corso.
Un vuoto impressionante lasciato dal 52enne siciliano, i tifosi piangono la sua scomparsa. Carisma, dedizione, passione e qualità hanno da sempre contraddistinto il messinese. Le sue doti non sono passate inosservate ai top club del panorama italiano, tra cui la sopracitata Juve che gli affidò un ruolo molto importante. Il destino non gli ha permesso di continuare a farsi conoscere da tutti, provocando un dolore immenso a cui si unisce un amaro, ma al tempo stesso sorridente ricordo.