Nuove critiche rivolte al proprietario di RedBird Gerry Cardinale. Il dirigente ha accusato il patron per mosse sbagliate compiute in passato.
Il Milan e Paulo Fonseca sono di nuovo appesi ad un filo. La sconfitta contro il Liverpool ha rigettato nel dubbio il futuro del Diavolo. Troppo poco il successo reboante ottenuto a discapito del Venezia. Si era chiesto un passo in più a Leao e soci. Step che, nella buia serata di “San Siro” non è arrivato. E ora il derby torna ad essere cartina al tornasole dell’avventura del tecnico portoghese sulla panchina rossonera.
Ma ad essere sotto attacco non è solamente l’ex Roma e i suoi calciatori. Il mirino della critica e dei tifosi è rivolto ai piani alti di via Aldo Rossi. Le figure apicali del Milan sono tra i bersagli più gettonati. Da Cardinale a Ibrahimovic passando per Furlani e Moncada. Hanno fatto irritare le dichiarazioni nel pre partita dello svedese, autodefinitosi “il boss che comanda tutto”. Anche l’ex fuoriclasse ora è in forte discussione, così come il patron di RedBird.
Buona parte del popolo rossonero richiama alcune scelte fatte da Cardinale nel passato, su tutte il licenziamento di Maldini e Boban, su cui è tornato anche Walter Sabatini facendo riferimento all’esonero di De Rossi.
Milan, Sabatini duro contro Cardinale: “Delirio di onnipotenza”
L’ex d.s. giallorosso ha recitato quanto segue sul proprio profilo Instagram:
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti; oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale ed è altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale assumendo con pieni poteri profili come Boban e Maldini che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare, qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza”
Sabatini non ha preso di buon grado la scelta dei Friedkin che, dopo un rendimento di tre pareggi e una sconfitta, hanno esonerato l’allenatore che solo quattro mesi fa aveva rinnovato fino a giugno 2027. Una situazione riconducibile, secondo il personaggio, a quanto avvenuto nell’estate 2023.
A fronte di scelte errate compiute pochi mesi prima sul mercato, Cardinale rivoluzionò l’organigramma rossonero, optando per l’addio di due figure carismatiche non solo dentro ma anche fuori dal campo come Maldini, Boban e Massara. Una decisione che, non solo secondo Sabatini, è alla base dei deludenti risultati della storia recente del Milan.