In una lunga intervista Zlatan Ibrahimovic ha parlato del suo ruolo al Milan. Parole a sorpresa sul suo possibile futuro da allenatore.
Nella storia recente del Milan c’è senza dubbio un nome che spicca più di ogni altro: quello di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è tornato nel 2020 in rossonero, dopo una prima esperienza decisamente positiva, e seppur non giocando molto, ha sempre avuto un ruolo centrale all’interno dello spogliatoio spingendo la squadra alla vittoria di uno storico Scudetto nel 2022. Appesi gli scarpini al chiodo, è poi tornato al Milan in giacca e cravatta ed anche in queste vesti il suo ruolo è tutt’altro che marginale.
Nel dicembre 2023 il presidente Gerry Cardinale ha deciso di puntare su Ibrahimovic per avere un contatto più diretto con la squadra e fin dal primo istante si è capito che lo svedese fosse più di un semplice dirigente. L’ex centravanti è decisamente importante nelle scelte di mercato, ma anche in quelle societarie. Nelle ultime ore Ibra è stato protagonista di una lunga intervista parlando di questa sua nuova professione e di quello che potrebbe essere il suo futuro, magari in panchina.
Ibrahimovic sul suo ruolo al Milan: “Ho voce in capitolo”
Lo svedese è stato intervistato ai microfoni di The Athletic direttamente dagli Stati Uniti, dove al momento è con la squadra per la tournée americana che vede i Rossoneri impegnati con i migliori club al mondo (al momento anche con ottimi risultati). Nell’intervista il rossonero ha sottolineato di quanto si senta centrale all’interno del progetto e di qual è il suo impatto sui giocatori:
RUOLO NEL CLUB – Ho voce in capitolo sotto molti aspetti con l’obiettivo di portare risultati e aumentare il valore del club.
RAPPORTO CON LA SQUADRA – Non sono una babysitter. I miei giocatori sono adulti e devono assumersi le responsabilità. Devono fare il 200% anche quando non ci sono.
FUTURO DA ALLENATORE – Decisamente no, ho già troppi capelli grigi. La vita di un allenatore dura fino a 12 ore al giorno. Non hai assolutamente tempo libero. Il mio ruolo è essere un leader dall’alto e assicurarsi tutto funzioni.
RITORNO AL MILAN NEL 2020 – Si trattava più di dare che di prendere. Volevo aprire la strada a una nuova generazione. Ero il punto di riferimento. Ero come una specie di angelo custode. La squadra aveva bisogno di un leader da seguire.
Queste, dunque, le dichiarazioni di Ibrahimovic che non nasconde la sua soddisfazione per il ruolo che riveste al momento nel club. Secco “no” su un possibile futuro da allenatore e parole anche per quella che è stata la sua seconda avventura al Milan da giocatore, impreziosita dalla vittoria del diciannovesimo Scudetto.