Perché il Milan ha deciso di prendere Pavlovic ed Emerson Royal: tutto quello che c’è da sapere sui due nuovi acquisti dei rossoneri
Arrivano (finalmente) i rinforzi. Dopo l’acquisto di Alvaro Morata, che sostituirà Giroud e sarà il nuovo centravanti, il Milan ha chiuso per un altro acquisto ed è vicinissimo al terzo.
Il primo è Strahinja Pavlovic: l’affare è definito, il giocatore è arrivato a Milano ieri in serata (in gran segreto) e nelle prossime ore svolgerà le visite mediche.
C’è ancora bisogno di trattare, invece, per Emerson Royal. Nonostante lo scetticismo di molti, il Milan ha scelto lui per la fascia destra in difesa. L’accordo col Tottenham è sempre più vicino; l’infortunio di Florenzi ha costretto Moncada, rimasto a Milano per occuparsi di mercato, ad accelerare.
Ma perché il Milan ha scelto proprio questi due giocatori? Con Paulo Fonseca è iniziato un percorso del tutto nuovo: i suoi principi di gioco sono l’opposto di quelli visti in questi anni con Stefano Pioli e per questo motivo, oltre a lavorare sull’ottimo materiale tecnico già a disposizione, servono altre specifiche caratteristiche.
E sì, spoiler: Pavlovic ed Emerson sono in linea con il percorso, o quasi.
Se Emerson Royal è quello che convince meno la tifoseria, ci sono invece pochissimi dubbi su Pavlovic.
Il difensore serbo è cresciuto nel Partizan. Nell’estate del 2019 un problema riscontrato durante le visite mediche fece saltare il passaggio alla Lazio. Quindi il trasferimento Monaco, in Francia, con in mezzo due prestiti al Cercle Bruges e al Basilea, fino alla svolta due anni fa con il Salisburgo.
Diamo un po’ di numeri: 71 presenze con gli austriaci, 6 gol e 6 assist. 12 le partite di Champions League, fra cui due di queste proprio contro il Milan nella fase a gironi dell’edizione 2022-2023.
Perché il Milan ha scelto proprio lui? Questione di caratteristiche, appunto. Soprattutto una.
Pavlovic ha quello che il Milan cercava da molto tempo: è mancino. Un difensore di piede sinistro manca dai tempi di Alessio Romagnoli. E in un calcio come quello di Fonseca è una necessità.
Avere un centrale mancino migliora sicuramente l’uscita della palla per superare le linee di pressing: come abbiamo visto in queste prime amichevoli, il Milan di Fonseca costruisce sempre dal basso per creare spazi in avanti e attaccare quindi la porta in quelle che vengono definite transizioni artificiali.
Essere mancini però non basta: per costruire bene ci vuole anche qualità e in questo Pavlovic può e deve certamente migliorare. Parliamo però di un difensore coraggioso, che infatti spicca negli xG carriers, cioè l’indice della pericolosità di una conduzione di palla o un passaggio progressivo: come riporta Kickest, ha registrato un 1.28, che è quasi più del doppio di Tomori (0.63).
Per farvi un esempio: avete presente Bastoni quando, da braccetto a sinistra, accompagna l’azione fino a rifinirla con un cross o un passaggio? Ecco, Pavlovic è simile in questa caratteristica, tant’è che potrebbe occupare il centro sinistra nei casi di costruzione a tre (soluzione che in certe situazioni il Milan adotterà per sganciare Theo Hernandez e stringere il terzino destro).
Altri dati interessanti forniti da Kickest: Pavlovic è sopra il 90° percentile anche per intercetti (0.73 contro i 0.33 di Thiaw, i 0.6 di Kjaer e più del doppio di quelli di Tomori) e tackle. Ma c’è un dato che stupisce più di tutti.
Il serbo ha registrato un incredibile 0.73 (dato Fbref) per… dribbling riusciti. Una statistica anomala per un difensore centrale ma che racconta in maniera abbastanza chiara che tipo di giocatore è, soprattutto per personalità, caratteristica in cui spicca particolarmente.
E infatti è un difensore aggressivo, e cioè rompe spesso la linea per andare sull’uomo. Il contatto fisico è il suo pane quotidiano, è abilissimo nei contrasti e, come sottolineato prima, nei tackle. Tutto ciò nell’attuale batteria dei difensori del Milan manca tantissimo.
Fisicità straripante quindi. Che sarà utile quando ci sarà da recuperare campo alle spalle. Il Milan di Fonseca, in fase di possesso, porterà la linea di difesa molto alta, come lo stesso allenatore ha detto in conferenza stampa; in quella di non possesso, invece, a differenza di Pioli, non lavorerà più uomo su uomo a tutto campo ma difenderà più basso e di reparto (abbiamo visto nelle prime amichevoli un 4-4-2 senza palla molto stretto), e in questo Pavlovic è già pronto.
Non ha ancora fatto nemmeno il primo allenamento che i tifosi lo hanno già bocciato. Ma ci sono elementi che, al contrario, ci possono far essere ottimisti su Emerson Royal.
Prima di parlare di specifiche tecniche, vi raccontiamo una storia interessante.
Sapete perché si chiama Royal? Da bambino, come lui stesso ha raccontato, piangeva spessissimo e nel farlo spalancava la bocca. Così sua zia cominciò a chiamarlo come una famosa mascotte di una marca di caramelle disegnata con la bocca molto aperta. Quella mascotte si chiamava Royal.
Classica storia sudamericana, ma torniamo a noi.
Sì, si può essere ottimisti, ma è necessario fare una premessa: ad oggi, confrontando i dati a nostra disposizione, non è un upgrade così palese di Davide Calabria, ma dobbiamo aggiungere un fattore molto importante.
Emerson Royal è dal 2021 al Tottenham, in Premier League, un campionato che, ad oggi, è decisamente di un altro livello (sotto tutti gli aspetti) rispetto a tutti gli altri. E in particolare quello italiano.
Performare in Inghilterra è un conto, farlo in Italia ne è un altro.
Esempi di giocatori che hanno fatto male in Premier e poi bene in Serie A ce ne sono tantissimi. Loftus-Cheek, Pulisic, Tomori, Zambo Anguissa, Vlasic, Lukaku e così via. Gli Origi sono delle eccezioni, che però vanno sempre contestualizzate.
Insomma, fare male in Premier non significa essere scarsi: piuttosto, significa non essere pronti per quel livello.
C’è un altro fattore da considerare, che ha un nome ed un cognome: Ange Postecoglou.
L’allenatore greco ha cambiato faccia al Tottenham, che per lunghi tratti della scorsa stagione ha giocato un calcio di straordinario livello.
In questo percorso, tutti i giocatori sono migliorati in qualcosa. E, nel caso di Emerson Royal, sicuramente nella comprensione del gioco, tant’è che da terzino destro di spinta si è adattato, nello scarso minutaggio nell’ultima stagione agli Spurs, a fare il difensore centrale (ha giocato più spesso lì che a destra) o il terzino sinistro.
Una conferma ulteriore è data dai suoi numeri per quanto riguarda la fase difensiva.
A differenza di quanto si pensi, infatti, Emerson Royal è stato molto più efficace in difesa che in attacco, con ottime stats anche per quanto riguarda i duelli aerei.
Statistiche che migliorano se prendiamo in considerazione la stagione 2022-2023, quella nella quale ha giocato molti più minuti rispetto a quella dopo.
Bene anche nei dribbling riusciti e nelle conduzioni palla verso l’area di rigore. Nel grafico sotto riportato il confronto con Calabria dove si nota una cosa molto importante: due terzini che interpretano il ruolo in maniera diversa.
Cosa ci dice quindi tutto questo di Emerson Royal? Che no, non c’è da esaltarsi per il suo acquisto, ma il potenziale affinché si riveli una mossa azzeccata c’è, anche perché verrà inserito in un sistema di gioco che può favorire proprio le sue caratteristiche.
Come abbiamo spiegato prima, è probabile che in certe fasi delle partite (a seconda dei momenti e dell’avversario) il Milan costruirà con tre difensori e due mediani, sganciando quindi Theo e stringendo, eventualmente, Emerson.
In questa struttura, e tornando quindi ai buoni numeri del brasiliano per quanto riguarda la conduzione palla, è probabile che lo vedremo spesso sganciarsi per creare superiorità nella metà campo avversaria, proprio come Pavlovic dall’altro lato.
Ma nell’amichevole col Manchester City abbiamo visto il Milan costruire anche in un altro modo. Soprattutto in casi di costruzione molto bassa, come nelle rimesse dal fondo, i rossoneri erano piazzati sempre con un 3+2 dove però i tre erano formati dai due difensori e dal portiere.
Davanti a loro i due mediani, sempre molto stretti, e i terzini alla stessa altezza, larghi ma non troppo.
Anche in questo sistema Emerson Royal può starci bene, e avrebbe tra l’altro maggior libertà di attaccare o di provare il dribbling (cosa che abbiamo visto gli riesce ancora bene) con meno rischi per creare superiorità e favorire la manovra.
Forse non è la miglior opzione possibile sul mercato, forse il prezzo d’acquisto è troppo alto e forse non rappresenta nemmeno un upgrade evidente di Calabria.
Ma sì, una base per essere ottimisti c’è, se si riesce.