Simon Kjaer saluta il Milan. Il difensore danese usa parole al miele per la società rossonera e i suoi tifosi.
Sabato sera calerà il sipario sulla stagione del Milan. La formazione rossonera di mister Stefano Pioli metterà fine alla propria annata in casa contro la Salernitana, con la volontà di regalare al proprio pubblico un’ultima vittoria. Al termine della stagione sono diversi i volti che saluteranno la società, da Olivier Giroud fino ad arrivare a Stefano Pioli.
Tra i rossoneri con la valigia in mano c’è anche Simon Kjaer. L’esperto difensore danese, tra i protagonisti della storia recente del Milan, a fine campionato dirà addio alla società lombarda per partire all’insegna di una nuova avventura. Dopo attente valutazioni, il calciatore ha deciso di non prolungare il proprio contratto con i rossoneri. Il difensore deciderà il suo prossimo futuro al termine degli Europei con la Danimarca.
Kjaer dice addio al Milan
Dopo quattro anni e mezzo con indosso la maglia del Milan (120 presenze e 1 gol) ed uno Scudetto vinto, Simon Kjaer dirà addio al club lombardo a fine stagione. L’esperto difensore ha voluto salutare il popolo rossonero in occasione dell’ultima intervista rilasciata a Milan TV (testuale MilanNews.it)
Kjaer e le emozioni a fine percorso con i rossoneri: “Provo tante emozioni positive e negative. È da un paio di mesi che avevo la sensazione che era giusto finire ora, e poi ci sarà una nuova avventura. Nel mio percorso di questi quattro anni sono arrivato ad un buon punto. Ma potevo ovviamente anche dare di più, per aiutare ancora di più. È il momento giusto”.
Kjaer e il sogno Milan: “Sono venuto in Italia quando avevo 19 anni al Palermo. Lì ho subito detto al mio procuratore: “Voglio andare al Milan”. C’è voluto un po’ di tempo, però alla fine sono venuto qua e questa è la mia società, il mio luogo e sarà sempre così. Quando sono arrivato qua il Milan era in un periodo molto difficile che durava da tanti anni. Paolo (Maldini, ndr) e Ricky (Massara, ndr) mi hanno portato qua per dare un impatto soprattutto ai giovani, dare continuità e far crescere il gruppo. Penso che il mio lavoro l’ho fatto”.
Kjaer ripercorre il suo cammino in rossonero: “Dipende ovviamente sempre dal gruppo, io avevo una fortuna, cioè che con me è arrivato anche Zlatan. Non ho mai avuto bisogno di urlare o dare quel tipo di stimolo. Ho potuto lavorare sui singoli, far vedere ogni giorno che si doveva arrivare presto per lavorare e che si andava a casa tardi. Prima che arrivassi qui c’erano 2-3 giocatori agli allenamenti in palestra. Ora ci sono tutti. È stato un percorso anche con lo staff del mister. Ora non c’è nessuno che si rilassa”.
Il rammarico di Kjaer nella stagione dello Scudetto: “Se potessi cambiare una cosa nel mio percorso sicuramente direi l’infortunio. Ma mi ha fatto crescere tantissimo. Devi sfruttare i momenti che hai. È stato più facile la gioia pura nel mio lavoro ma anche a casa con la mia famiglia. Ero molto consapevole delle cose che facevo anche prima, ma ora è il doppio. Se devi fare 10 magari ad un certo punto fai 9, poi 8 e così via. Però ogni volta che vai da 10 a 9 devi capire che hai perso il 10%. E se metti tutto insieme diventa tanto. Se fai capire questa cosa allora la squadra può crescere ancora di più. Abbiamo fatto un grande percorso, siamo cresciuti tanto. Bisogna però migliorare ancora”.
Kjaer usa parole d’amore per il Milan: “Perché è così speciale questo club? Sicuramente per la storia. Quando ero un ragazzo il top era il Milan. Anche Paolo (Maldini, ndr) ha avuto un impatto su quello, era il difensore più forte del mondo. E quando sei un difensore segui questo tipo di giocatori”.