Le indagini sulla proprietà del Milan proseguono a tutta forza: arriva una clamorosa rivelazione che fa da assist alla Procura.
Il periodo non è dei migliori in casa Milan. I rossoneri di mister Stefano Pioli sono reduci da un momento della stagione a dir poco travagliato e a confermarlo sono i recenti risultati ottenuti, sia in ambito nazionale che continentale. Nelle ultime quattro gare, la formazione rossonera ha ottenuto un pareggio (Sassuolo) e ben tre sconfitte. Due di questi ko sono costati l’eliminazione dall’Europa League, arrivata per mano della Roma. L’altra sconfitta, quella più recente, è avvenuta nel derby di Milano, che ha consegnato all’Inter di Simone Inzaghi lo Scudetto e la conseguente seconda stella.
Come se non bastasse, a rendere ancor più pesante l’aria intorno Milanello e l’interno ambiente rossonero è il proseguo delle indagini sul cambio di proprietà avvenuto tra Elliott e RedBird. La Procura di Milano continua ad investigare a tutto spiano sulle incongruenze riscontate nell’acquisito del club da parte di Gerry Cardinale. Secondo ‘Il Corriere della Sera’, i riflettori degli inquirenti sarebbero finiti su un documento in particolare e sull’interpretazione che il direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi, ne avrebbe dato quando è stato chiamato come teste.
Le indagini sul Milan continuano: arriva l’assist per la Procura
I principali indizi a cui la Procura di Milano starebbe lavorando sarebbero arrivati proprio dal direttore amministrativo del Milan, Aldo Savi. Gli inquirenti sono a lavoro costante per capire se il fondo RedBird di Gerry Cardinale sia davvero il proprietario del club rossonero o se a tirare i fili della società lombarda sia ancora il fondo Elliott di Gordon e Paul Singer.
Secondo il quotidiano ‘Il Corriere della Sere’, i pm Polizzi e Cavalleri avrebbero evidenziato la difformità di informazioni che fanno “emergere che la maggior parte del capitale usato per la compravendita del Milan venga da un veicolo societario non riferibile” a RedBird.
Il documento interno al Milan, finito nelle mani della Guardia di Finanza, sarebbe una bozza inviata da una manager di RedBird al direttore amministrativo del club rossonero, Aldo Savi, relativa ad una serie di summit con investitori del mondo arabo a fine 2023. Una documentazione che lo stesso dirigente rossonero avrebbe definito come “strano” quando è stato chiamato come teste dai pm.
Secondo Aldo Savi, la documentazione non ipotizzava un’eventuale cessione di azioni del Milan possedute dal fondo di Gerry Cardinale, ma la cessione di una parte del debito di RedBird nei confronti di Elliott. Savi avrebbe raccontato alla Procura di Milano che la gestione della società rossonera sia ancora sotto la “forte influenza” di Elliott, tramite gli ex uomini del suddetto fondo come i vari Scaroni, Furlani e Cocirio. L’avventura tra le file Milan di Aldo Savi ha avuto iniziato nel 2018 come consulente del fondo Blue Skye, diventato prima socio di minoranza e poi autore di un brutto contenzioso civile e penale contro Elliott.