Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ha parlato dell’inchiesta avviata sulla proprietà del Milan.
Il Milan sta trovando un buon momento di forma, come dimostrato dal sorpasso alla Juventus e dal raggiungimento dei quarti di finale di Europa League. Pioli è riuscito a trovare un nuovo equilibrio dopo il momentaccio autunnale, anche se resta comunque l’amaro in bocca per la prima parte di stagione. Ora i rossoneri possono solo guardare avanti, con l’obiettivo di chiudere la pratica Champions League il prima possibile, dando l’assalto all’Europa League. Tuttavia non è solo il campo ad essere sotto i riflettori di Casa Milan negli ultimi giorni, ma soprattutto la situazione del club.
Infatti non è passata inosservata l’inchiesta partita dalla Procura di Milano, iniziata per accertarsi che la proprietà rossonera sia effettivamente in mano a Red Bird. L’inchiesta ha scosso in parte l’ambiente rossonero, senza però toccare, per il momento, la parte sportiva del Diavolo. Tuttavia è chiaro che la situazione sia complicata da gestire, con il Milan che ha messo a disposizione della autorità tutto il materiale richiesto. Inoltre Matteo Salvini, che non fa mistero della sua fede rossonera, ha parlato proprio di quanto sta accadendo tra Diavolo e Procura. In particolare il Ministro delle Infrastrutture ha messo sotto la lente d’ingrandimento il comportamento della Procura di Milano.
Inchiesta Milan, i dubbi di Salvini
L’inchiesta che riguarda la proprietà del Milan ha scosso in parte il panorama della Serie A. Prima la società rossonera ha comunicato di essere a completa disposizione delle autorità, poi Furlani ha cercato di gettare acqua sul fuoco. Inoltre Matteo Salvini, tifoso rossonero, ha parlato della situazione a margine del convegno su innovazione e sostenibilità per il trasporto pubblico. Salvini ha detto: “Da cittadino, non da Vicepresidente del Consiglio, mi auguro che, se la magistratura di muove per Milano, lo faccia con elementi assolutamente solidi”. Parole già pesanti per un membro del governo.
Dopodiché Salvini ha continuato così: “Se non avessero elementi solidi farebbero un danno a Milano, all’Italia ed al suo sistema calcio. Da lettore risulterebbe strano che due fondi che gestiscono miliardi di patrimonio pubblico e privato abbiano agito con superficialità, non comunicando o omettendo informazioni”. Il ragionamento è chiaro, ma ciò non impedisce alla Procura di indagare ed aprire un’inchiesta. Anche perché, dal lato sportivo, lo staff ed il gruppo di Pioli non stanno risentendo degli eventi attorno a loro. Tuttavia è chiaro che, se ci fosse qualcosa da segnalare, la giustizia farà il suo corso a prescindere che di tratti del Milan o di un altro club.