Furlani spiazza i tifosi e difende Pioli, poi svela il futuro di Leao, Theo e Maignan

L’amministratore delegato del Milan ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, le sue parole sul momento del Milan.

Il Milan domani sera ritornerà in campionato e affronterà la Fiorentina. Saranno giorni pieni per il club rossonero dato che in gioco c’è anche l’Europa League. Uno sprint finale che dovrebbe portare i rossoneri alla seconda posizione in campionato ed arrivare fino in fondo nella competizione europea. Difatti con Cardinale al Milan, assieme al suo staff, l’idea fin dall’inizio è stata quella di creare una mentalità vincente.

A confermare questo è stato anche Giorgio Furlani. L’attuale amministratore delegato del Milan da quando è al club ha sempre cercato di lavorare nel miglior modo possibile per rendere vincente questo club, più di prima. Oggi, intervistato a La Gazzetta dello Sport, ha avuto modo di parlare del suo Milan, degli obiettivi e delle sue colonne portanti.

Furlani e il suo Milan: le dichiarazioni

L’Ad della società rossonera è tifosissimo del Diavolo. La sua fede lo porta a lavorare, all’interno del club, nel modo migliore possibile. Queste sono le sue parole, alla Gazzetta, in merito agli obiettivi del Milan ora:

Le parole di Furlani sul Milan e il suo momento
Furlani, le sue parole – Lapresse -Spaziomilan.it

L’obiettivo era e resta sempre vincere. Siamo comunque secondi. In campionato abbiamo un punto in meno della stagione dello Scudetto e dieci in più di un anno fa dopo le stesse giornate. Significa che abbiamo migliorato la squadra, che abbiamo una base di titolari più forte e con valide rotazioni. I nuovi acquisti hanno portato 40 gol e il turnover non è più una sofferenza. L’anno scorso abbiamo dovuto rivoluzionare la rosa, quest’anno no, dovremo perfezionarla. Avremo il vantaggio della continuità per puntare a vincere il campionato e andare avanti in Europa.

Parla poi della figura di Ibrahimovic all’interno del club e della sua spalla Moncada:

A livello formale Zlatan non ha deleghe con cui poter decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è “formalistico”. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Ibra è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino, è curioso, conosce tante realtà e sa che cosa è il calcio di oggi. Siamo complementari, lui è uomo di campo, io un manager. Io non posso parlare a Maignan con il suo stesso linguaggio. Non scordiamo Moncada: Geoffrey è il numero uno. Ibra stesso è il primo che si rivolge a Geoff per scambiare opinioni sui profili dei giocatori. Io non decido sulla scelta tecnica, ma sugli aspetti connessi e correlati all’investimento: se hai 100, non ne metti 80 su un solo giocatore. Su chi punteremo? Non spetta a me discutere di nomi o ruoli.

Continua poi parlando di tre pilastri di questo Milan: Leao, Theo e Maignan. Furlani si esprime così su di loro e sui loro rispettivi futuri:

Rafa ha una clausola rescissoria da 175 milioni ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di voler andare ma non vuole proprio. Lunga vita a Leao al Milan. Theo e Maignan hanno un contratto fino al giugno 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni, speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza.

Infine spende qualche parola anche sull’inchiesta che riguarda il passaggio di proprietà del Milan che tanto ha occupato la cronaca nelle settimane scorse:

La temiamo zero, il proprietario del Milan è RedBird dall’agosto del 2022. Elliott ha concesso un vendor loan che è uno dei tanti modi possibili per concludere un’operazione di questa portata. Non c’è niente di nascosto, è tutto molto trasparente, i fatti sono facilmente verificabili. Giusto che le autorità facciano il loro dovere, rimaniamo pienamente collaborativi. L’unico desiderio è che si faccia in fretta, nell’aria è inevitabile un po’ di fastidio.

Queste le sue dichiarazioni.

 

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