Momentaccio per un ex Milan, il calciatore è vicino alla condanna: interviene anche il presidente del Brasile
Non proprio un bel momento in casa Milan. Infatti, dopo una stagione finora non all’altezza delle aspettative dei rossoneri che si trovano secondi in campionato a -16 dall’Inter, fuori dalla Coppa Italia e agli ottavi di finale di Europa League, a causa del terzo posto nel girone di Champions, oggi sono accaduti due fatti che hanno scosso particolarmente l’ambiente.
Infatti nel pomeriggio la Guardia di Finanza ha perquisito la sede del Milan, per le operazioni legate alla cessione del club da Elliot a Red Bird. Notizia che ha fatto preoccupare molto i tifosi rossoneri, gli avvenimenti e le punizioni inflitte alla Juventus nella scorsa stagione.
La società rossonera ha rilasciato subito un comunicato dove faceva sapere che “La società risulta terza ed estranea” all’indagine, che “ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza”.
Secondo La Gazzetta dello Sport, qualora l’impianto accusatorio della Guardia di Finanza troverà conferme, il Milan potrebbe rischiare l’esclusione dalle coppe europee. A non passare un buon momento è anche un ex calciatore del Diavolo, stiamo parlando di Robinho
Robinho rischia 9 anni di carcere in Brasile
Robinho, ex attaccante del Milan nel quale ha giocato dal 2010 al 2014 totalizzando 108 presenze segnando 25 gol, è al centro di un turbine mediatico. Il brasiliano nel 2013, anno in cui giocava al Milan, è stato condannato in Italia a nove anni di carcere per stupro. Secondo la sentenza, l’ex Milan e cinque suoi connazionali avrebbero fatto ubriacare una ragazza albanese “al punto di lasciarla priva di sensi e senza potersi difendere”.
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha parlato del processo che vede l’ex rossonero come protagonista. Queste le parole riportate da Sport Mediaset: “É stato condannato in Italia e dovrà scontare la pena qui. Questo mese verrà processato e spero che paghi per il crimine che ha commesso, un atto imperdonabile. Chiunque si macchi del reato di stupro deve andare in prigione”. Ha poi concluso dicendo: “Un uomo giovane e ricco che commette uno stupro di gruppo, giustificato poi con l’ubriachezza crea vergogna”.
Parole decise del presidente del Brasile che “blinda” l’ex attaccante del Milan, per fargli scontare la pena nel suo paese d’origine. Il 20 marzo la Corte Superiore di Giustizia Brasiliana emetterà la sua sentenza, stabilendo se l’ex calciatore sconterà o no la pena in Brasile. Non ci resta quindi che aspettare per scoprire quale sarà la sentenza.