Si torna a parlare dell’episodio razzista di Mike Maignan durante Udinese-Milan: le ultime sulla sentenza nata dopo il match.
Durante Udinese-Milan giocata sabato 20 gennaio alcuni spettatori presenti nella Curva Nord dello stadio avevano insultato Mike Maignan intonando cori razzisti e facendo versi e ululati offensivi rivolti verso il portiere. Nel sentire tutte quelle offese il portiere rossonero ha poi abbandonato il campo su tutte le furie per quanto accaduto e di conseguenza l’arbitro Maresca è stato poi costretto ad interrompere il match. Dopo qualche minuto di pausa dove Maignan è stato tranquillizzato da tutti il match poi è ripreso e il Milan ha vinto in extremis.
Dopo quanto successo è stata poi disposta la chiusura dello stadio dell’Udinese per un turno, ma i friulani hanno fatto ricorso per questa sentenza. La Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha poi accolto il ricorso dell’Udinese riformulando la sanzione. Il Bluenergy stadium poi non è stato chiuso interamente per una giornata, ma è stata chiusa solamente la Curva Nord dell’impianto per due turni. I restanti settori dello stadio sono stati invece regolarmente aperti.
In queste ore è tornata a far parlare la vicenda e ad esprimere il suo pensiero è stato il senatore e segretario regionale della Lega in Friuli Venezia Giulia, Marco Dreosto, che ha reso pubblica una nota dove ha spiegato il suo pensiero in risposta a quello del ministro dello sport Andrea Abodi alla sua interrogazione parlamentare sui fatti di Udine con gli insulti razzisti a Maignan.
“Bene la tempestiva risposta alla mia interrogazione sulla sanzione comminata all’Udinese Calcio e conseguentemente ai tifosi friulani in seguito al caso Maignan, ma resta il dato oggettivo che la sanzione è troppo sproporzionata. Comprendo che la riduzione sia la conseguenza di un comportamento attivo e propositivo della società ma, a mio avviso, rimane il problema di una sanzione collettiva quando invece doveva essere individuale”.
Quanto scritto da Dreosto è stata la conseguenza del pensiero espresso da Abodi che era entrato in difesa della Curva Nord, dicendo che non era necessario colpevolizzare tutti ma solo chi aveva intonato i cori:
“I colpevoli dei cori razzisti, pochi soggetti, erano stati immediatamente individuati dalla società, raggiunti da provvedimenti disciplinari dalla stessa e buona parte della curva non li aveva nemmeno sentiti. Accolgo comunque con gioia che già dalla prossima partita l’Udinese potrà giocare finalmente con la curva aperta ridando ai tifosi friulani la gioia di assistere alla gara. Alè Udin”.
This post was last modified on 28 Febbraio 2024 - 18:38