Arriva anche il messaggio sui social di Mike Maignan, protagonista dei cori razzisti durante il match con l’Udinese.
Serata dolce amara per il Milan che vince in rimonta contro l’Udinese e conquista tre punti fondamentali per la classifica e per mantenere ben saldo il terzo posto in vista della qualificazione in Champions League.
Resta, però, il brutto episodio di razzismo che ha vissuto il portiere Mike Maignan: protagonista di alcuni cori discriminatori durante il primo tempo di gioco. Azioni vili che sono state immediatamente denunciate dal francese.
Il direttore di gara ha decido si interrompere per ben due volte il match, che per un attimo è stato a rischio sospensione definitiva. Maignan, infatti, è rientrato negli spogliatoi e per alcuni minuti si è rifiutato di tornare in campo.
In seguito la situazione è rientrata. Subito sono arrivati i messaggi di solidarietà da parte della Serie A e del Milan, come anche tanti messaggi social a supporto della lotta contro il razzismo e contro la discriminazione di ogni genere.
Nel corso della mattinata è arrivato anche il post sui propri canali social del portiere francese che ha ribadito con toni forti e decisi l’opposizione a tali atti, da condannare fermamente su tutti i fronti.
Di seguito le parole di Mike Maignan:
“Non è stato il giocatore ad essere stato aggredito. E’ stato l’uomo. E’ stato il padre di famiglia. Questa non è la prima volta che mi succede. E non sono il primo a cui è successo. Abbiamo fatto comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla.
Oggi un intero sistema deve assumersi le proprie responsabilità:
– Gli autori di questi atti, perché è facile agire in gruppo nell’anonimato di un forum.
– Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di tacere, siete complici.
– Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, è complice.
– Le autorità e la Procura, con tutto quello che sta succedendo, se non fai nulla, SARAI COMPLICE ANCHE TU.
L’ho già detto e se è il caso lo ripeto: non sono una VITTIMA. E voglio dire grazie al mio club AC Milan, ai miei compagni, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, che mi hanno sostenuto in privato e in pubblico. Non posso rispondere a tutti ma vi vedo e siamo INSIEME. È una lotta difficile, che richiederà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo“.
This post was last modified on 21 Gennaio 2024 - 22:28