La sentenza di Riccardo Trevisani su Pioli: il giornalista divide le colpe per il momento no della società rossonera.
La sconfitta per mano dell’Atalanta getta un’ombra sul Milan. L’andamento della squadra non è più quello di prima e Pioli non sembra più avere le redini della squadra. Il tutto in aggiunta alle assenze di alcune pedine fondamentali come Leao.
Tra infortuni e cali i rossoneri sembrano smarriti e la dirigenza teme il peggio visto il match decisivo contro il Newcastle alle porte. Qualora il Milan non vincesse contro gli inglesi dovrebbe dire addio alla possibilità di qualificarsi agli ottavi di finale della Champions League.
Un risultato che getterebbe ancora più negatività sulla rosa, senza considerare i 113 milioni di euro che la società perderebbe. Una cifra non indispensabile per le casse rossonere, attualmente bilanciate, ma che comunque potrebbero risultare utili per il mercato estivo.
A completare una settimana impegnativa la prossima di campionato contro il Monza. Pioli e i suoi sono chiamati a vincere per riportare equilibrio, ma la sfida con i brianzoli sarà tutt’altro che semplice.
La sentenza di Trevisani su Pioli e sulla società
Una situazione davvero complessa per Pioli che si ritrova da solo a dover gestire tutto vista la mancanza di figure dirigenziali che possano aiutare il tecnico a guidare la squadra nei momenti di difficoltà. Una differenza, con altre società di spessore, che il Milan paga e che potrebbe costargli caro.
A sottolinearlo anche il giornalista sportivo Riccardo Trevisani che analizza il momento no dei rossoneri ed evidenzia come l’allontanamento di Pioli dalla società non servirà a cambiare le cose. Questo e altro nel podcast di Cronache di Spogliatoio:
“La differenza sta nella struttura delle altre squadre, che è migliore: Pioli è stato abbandonato al suo destino. Ma se va via Pioli, il Milan non è detto che riesca a fare risultato, visto che perde facilmente pedine per infortunio”.
Un periodo dovuto a scelte societarie sbagliate che hanno influito sia sul presente che sul futuro in modo inevitabile per il giornalista. Le colpe, dunque, possono essere date a Pioli, ma devono essere divise anche con la società per aver comprato alcuni giocatori che ora non stanno rendendo e che sono stati pagati con prezzi smisurati:
“È stato Pioli a fare 21 punti in 8 giornate, non Topo Gigio. Su una scala da 1 a 100, lui ha il 30-40% delle responsabilità. Il resto della percentuale è dei giocatori che sono arrivati in un mercato strapagati e in parte anche la società“.