Caos decreto crescita, le parole di Furlani ora fanno tremare i tifosi

Giorgio Furlani, ad del Milan, aveva già parlato del possibile addio al decreto crescita, prevedendo uno scenario nero.

La notizia calcistica di giornata è sicuramente quella che riguarda il decreto crescita. Il governo italiano ha bocciato il decreto Milleproroghe, che al suo interno conteneva anche la proroga del provvedimento sugli sgravi fiscali per gli sportivi in arrivo dall’estero. In particolare, come raccontato da ANSA, il no sarebbe arrivato dopo una dura discussione in seno al Consiglio dei Ministri. Quindi il decreto crescita, che per lo sport si applicava ai professionisti provenienti da fuori dall’Italia, ci sarà nemmeno per la finestra di mercato invernale. Anche se, va chiarito, il governo pensava già ad un’eliminazione dopo la sessione di mercato estiva.

Tuttavia i club avevano chiesto una proroga fino al 29 febbraio, proroga che si è arenata quest’oggi insieme al proprio decreto legge. In soldoni le società italiane non potranno più utilizzare gli sgravi provenienti dal decreto in questione. Di conseguenza saranno momenti pesanti quelli dei prossimi giorni per cercare di cambiare il più possibile le proprie strategie di mercato. Inoltre c’è chi tema una crisi ancora più grande del calcio italiano dopo l’eliminazione del decreto crescita. In particolare Giorgio Furlani, ad del Milan, è uno dei dirigenti più pessimisti per ciò che riguarda il cambio di idee così repentino.

Decreto crescita, così parlo Furlani

“Così parlò Zarathustra”. La celebre opera di Nietzsche ci viene in soccorso, regalandoci un parallelismo non da poco. È chiaro che le dimensioni dei fatti trattati siano completamente diverse, ma Furlani aveva predetto qualcosa di simile. Infatti l’ad del Milan aveva rilasciato alcune dichiarazioni in merito al decreto crescita, dichiarazioni che hanno le sfaccettature della preveggenza. Furlani disse a DLA Piper Sport Forum: “È vero che i risultati sportivi portano ricavi. Ma se togliessero il decreto crescita salterebbe tutto. Senza il decreto verrebbe la morte del calcio italiano”. 

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Decreto crescita, per Furlani è crisi (LaPresse) – SpazioMilan

Quindi per Furlani, passando per il nostro parallelismo, si può vedere il decreto crescita come il Dio di Nietzsche. Tornando alle cose reali, è chiaro che l’assenza del decreto crescita influenzerà e non poco il calciomercato del club italiani. Soprattutto per quelle società che erano solite pescare talenti e non all’estero.

Inoltre le parole non sono mai al vento quando pronunciate da un dirigente. Infatti è possibile che le dichiarazioni fossero volte ad aprire un certo tipo di dibattito politico proprio sul decreto. Dibattito poi fallito nella giornata di oggi. Dall’altro lato l’assenza del decreto potrebbe portare i club ad investire nuovamente nei talenti Azzurri, considerando le varie situazioni economiche. Ai posteri l’ardua sentenza.

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