Il governo spiega l’analisi e lo studio che ha portato alla decisione di abolire il Decreto Crescita in Italia anche per il club di Serie A
Dunque adesso c’è anche l’ufficialità, da oggi 1 gennaio 2024 non sarà più possibile, nei contratti, usufruire della possibilità del Decreto Crescita.
Una possibilità per le aziende italiane di assumere italiani provenienti dall’estero, o stranieri, con l’opportunità di risparmiare a lungo termine, pagando meno tasse. Una chance che però a partire dai prossimi giorni non sarà più in vigore. Neppure per le squadre di Serie A.
In queste giornata si vociferava potesse esserci una proroga quantomeno per i club di Serie A, per permettere di risultare il più competitivi possibili, risanando il gap con le altre big d’Europa, così invece non è stato.
Addio Decreto Crescita: la conferma del Governo
A chiudere ogni tipo di diatriba e diaspora ci ha pensato lo stesso Governo che ha chiuso definitivamente ogni tipo di discussione a riguardo. Per tanto decisione confermata su cui non si torna sui propri passi.
Per molti questo può rappresentare un danno d’immagine per il nostro campionato, che in questi anni ha sfruttato molto l’opportunità che tale decreto ne offriva. Basti pensare alla Juventus, che ha portato in Italia Cristiano Ronaldo o al Milan con gli acquisti di Ibrahimović e Giroud. Ciò però non è stato sufficiente per convincere il governo italiano a lasciare per lo meno per i club di Serie A una proroga.
Sulla situazione è intervenuto anche il ministro Matteo Salvini spiegando il motivo della scelta fatta dalla Lega e dal Governo.
“L’obiettivo del governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai. Per questo motivo, la Lega ha ritenuto di stoppare la norma che consente ai calciatori stranieri di pagare meno tasse”. Ha commentato Salvini circa alla decisione presa sul decreto crescita.
“Sono convinto che sia una scelta di equità e buonsenso. Il Decreto crescita ha permesso ai club di acquistare atleti dall’estero con lo sconto: un aiuto straordinario, durato anni, che doveva essere l’occasione per rilanciare i nostri campionati, così non è stato”. Ha aggiunto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti criticando anche il percorso del nostro campionato di questi ultimi anni.
“Mi sembra che il problema della nostra serie A sia la mancanza di una sorta di reddito di cittadinanza per i giocatori comprati oltreconfine. Io ci metto la faccia, come sempre. Se altri colleghi hanno idee diverse, li invito a confrontarsi anche pubblicamente”. Ha proseguito Salvini rafforzando ulteriormente la propria tesi a riguardo.
“Il bene dello sport italiano passa soprattutto dal calcio: sono aperto a ogni dibattito e proposta” Ha concluso il proprio intervento sui propri sociale Salvini.