La Curva Sud si prepara bene al ritorno di Gigio Donnarumma a San Siro. Non solo fischi e banconote lanciate ma anche una lettera scritta per l’ex rossonero.
In occasione del big match Milan-PSG, a San Siro c’è un rincontro molto atteso dai tifosi rossoneri, quello con Gigio Donnarumma, storico ex portiere del Milan che ormai è diventato titolarissimo tra i pali del club francese da ormai tre anni. I tifosi milanisti non hanno mai accettato l’addio di Donnarumma, attribuendo il suo cambio squadra ad una questione puramente economica. Proprio per questo, prima della gara, la Curva Sud del Milan ha deciso di scrive una lunga lettera dedicata proprio all’ex rossonero. Il testo è stato riportato sulla fanzina che è stata distribuita fuori da San Siro prima della gara.
Il contenuto di questa lettera è molto chiaro, non hanno perdonato Donnarumma, anche se ormai dal suo addio sono passati un pò di anni e forse un pò di rancore rimarrà per sempre, soprattutto in memoria del grande amore che il portiere aveva da sempre professato per i colori rossoneri:
“Caro Mercenario….
Romantici e sognatori come siamo, da Gianluigi Donnarumma noi milanisti ci saremmo aspettati un comportamento che seguisse quello che era il suo dichiarato tifo rossonero, ci saremmo aspettati gratitudine da chi come noi diceva di avere il Milan nel cuore pur essendo consapevoli che nel calcio di oggi è difficile resistere a certe sirene; anche il Milan avrebbe sicuramente meritato da Donnarumma riconoscenza per tutto quanto la società aveva fatto per lui, per averlo scelto, cresciuto e lanciato in serie A; il Milan, che negli anni della trattativa con Donnarumma era in una situazione economica difficile, avrebbe potuto guadagnare cifre importanti dalla cessione del suo portiere se questo non avesse cercato ogni modo per andar via a parametro zero. Se invece avesse permesso al Milan di guadagnare dalla sua cessione, Donnarumma avrebbe dimostrato la sua riconoscenza e perfino il suo attaccamento al Diavolo, certamente in un modo davvero inusuale – nel mondo del calcio di questi anni- per ringraziare chi aveva realizzato i suoi sogni di bambino.
Ma la storia è andata diversamente da come speravamo e da come avremmo meritato sia noi, presi in giro nei nostri sentimenti e passione di tifosi, che il Milan costretto a rinunciare a un capitale sul quale aveva scommesso e investito”.
Un inizio sicuramente pieno di delusione questo, in cui i tifosi hanno voluto manifestare tutto il proprio disappunto sulla decisione presa dal giocatore, che non è stata nè capita nè accettata. La lettera poi continua con uno “spoiler” fatto dai tifosi che preannunciano lo sfottò preparato dalla Curva Sud proprio per lui.
“Per stasera abbiamo fatto stampare un milione di banconote false da lanciare a Donnarumma: se nel primo tempo il portiere sarà sotto la Curva Sud gliele lanceremo, dopo il conto alla rovescia del vocalist, al minuto 10 proprio come i milioni che ha preso per andare a Parigi; se invece Donnarumma sarà sotto la Sud nella ripresa, il conto alla rovescia ci sarà poco prima dell’inizio del secondo tempo.
L’iniziativa dei dollari falsi che abbiamo ideato e realizzato contro Donnarumma avrà un ricavato e abbiamo deciso che tutta la somma andrà alle scuole calcio dei quartieri Baggio e Corvetto nell’ambito del progetto umanitario “Sport4re-start”: con i soldi ricavati acquisteremo per queste società, punto di riferimento per bambini e ragazzi dei due quartieri, maglie, scarpe, palloni e tutto ciò che serve a un bambino per giocare a calcio e inseguire i suoi sogni. Gli stessi sogni che aveva un portiere arrivato al Milan da bambino, nella squadra di cui era tifoso”.
Tifosi Milan: la lettera a Donnarumma
La seconda parte della lettera è una sorta di racconto che parla appunto dei tanti anni che hanno unito Donnarumma e il Milan:
“Un bambino milanista..
Non tutti i bambini che cominciano a giocare a calcio hanno la fortuna e la grande possibilità, un giorno, di poter giocare a pallone nella squadra del proprio cuore, di poter vestire quella maglia che sognavano in assolati e polverosi campetti di periferia.
E questo è proprio ciò che è successo a un bambino nato a febbraio 1999 a Castellammare di Stabia: tifoso del Milan di Kakà e Shevechenko, di Maldini e Gattuso, questo bambino a 14 anni viene scelto proprio dal Milan per giocare nei “giovanissimi”, quindi negli “allievi” e infine nella “primavera” rossonera. Questo bambino è alto, ha le braccia lunghe e ha sempre giocato come portiere, quel giocatore che nei campetti è sempre difficile da avere in squadra perché tutti i bambini vogliono giocare sognando di far gol: invece questo bambino è nato per difendere la porta, per impedire il gol all’attaccante, per essere il calciatore più solo in campo. Ma ora questo ragazzino ha la maglia della squadra del suo cuore, difende la porta della squadra che ama e inizia a sognare ancora più in grande: sogna la serie A, sogna di scendere in campo a San Siro, sogna di essere un giorno il portiere del Milan, la squadra per cui ha sempre tifato.
Questo è ciò che sogna il bambino milanista nato a Castellammare di Stabia, questo è ciò che sogna Gianluigi Donna-rumma. Quella che sembrava una favola diventa realtà quando il quindicenne Donnarumma è aggregato alla prima squadra sedendo in panchina accanto a mister Inzaghi; l’anno seguente, a 16 anni, Gianluigi Donnarumma firma il primo contratto da professionista con il Milan, con la squadra per la quale il suo cuore ha battuto fin da bambino”.
Per concludere, i milanisti hanno voluto ripercorrere l’esordio in Seria A da titolare, fino ad arrivare al suo addio, ironizzando anche sul fatto che l’addio non è stato colpa del Milan:
“Ecco fatto, da questo momento le strade del Milan e di un portiere di 16 anni sono unite, manca solo l’ultima parte del sogno che sarà un allenatore coraggioso e uomo vero a realizzare: Sinisa Mihalovic affiderà la porta del Diavolo proprio a Donnarumma facendolo esordire in serie A poco più che sedicenne, il 25 ottobre 2015. Da quel giorno il ragazzo sarà portiere titolare del Milan diventando in breve tempo un beniamino della Sud e un idolo per tanti bambini e tifosi del Diavolo.
Sembra tutto perfetto: un portiere tifoso del Milan, cresciuto nelle giovanili rossonere, titolare in serie A a soli 16 anni, ci sono tutte le prospettive per i tifosi milanisti di rivedere in campo una Bandiera, qualcuno che possa aggiungere pagine a quella storia leggendaria scritta dai Maldini, da Rivera, da Capitan Baresi. Una favola da brividi, una storia romantica che solo il calcio sa raccontare ma che non avrà il lieto fine.
E la colpa non sarà dei tifosi milanisti”.