Il dirigente sportivo ha analizzato il momento della squadra allenata da Stefano Pioli e sulle carenze del gruppo
La sconfitta di martedì sera in Champions League ha aperto ufficialmente la crepa sulla gestione di Stefano Pioli, con il tecnico rossonero che è passato da una situazione traballante a una vera e propria crisi. Se in campionato la situazione non è rosea, in Europa si rischia l’uscita anticipata dalla Champions.
Sono tante le problematiche di questa squadra: gli infortuni che condizionano le scelte del tecnico, il gioco poco dinamico portato da Pioli e che dipende da singoli come Rafael Leao o Ruben Loftus Cheek sono solo alcune delle critiche che vengono fatte a questo Milan.
Non tutti però la pensano così: il dirigente sportivo Walter Sabatini ha detto la sua sulla squadra rossonera ai microfoni di Taconazo e parlato di quella che per lui è la problematica principale:
Il problema vero, endemico, del Milan, è il centrocampo: non ha struttura, è fragile, passano tutti. Mancano i mediani, non ci sono ruoli specifici, le partite praticamente le divorano gli avversari. Il Borussia, senza strafare, ha palleggiato come e dove voleva, addirittura fin dentro l’area di rigore del Milan
Il dirigente ha parlato anche della figura di Stefano Pioli, etichettato come artefice del declino del mondo Milan ma che in fin dei conti ha interrotto un potenziale ciclo vincente dell’Inter. Queste le parole di Walter Sabatini:
Ora bisogna proteggere l’allenatore, in un’altra epoca era già stato trovato addirittura il sostituto, poi l’hanno aiutato e l’hanno tenuto, lui ha rimesso fuori la testa, ha lavorato e nel giro di un anno ha vinto il campionato. Non direi che il problema del Milan sia l’allenatore. Il problema del Milan è stata una sopravvalutazione della rosa e della campagna acquisti: è stata la più normale degli ultimi 10 anni
Il DS ha confermato quello che pensano tanti tifosi, ossia che molti giocatori acquistati dal duo Moncada e Furlani siano giocatori normalissimi e non in grado di far fare alla squadra il salto di qualità, come ad esempio Luka Jovic.
Le prossime settimane saranno cruciali per Pioli e per il Milan, che potrebbe decidere di separarsi dal proprio allenatore se la gestione tecnica non inizierà a invertire la rotta verso lidi migliori, come ad esempio la qualificazione in Europa League.