L’ex giocatore rossonero è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, nel corso della quale ha parlato di Leao, di Pioli e anche della vittoria dello scudetto.
Il Milan è riuscito a tornare alla vittoria dopo diverse settimane e non ad una vittoria qualsiasi ma alla prima di Champions League della stagione contro il PSG. In occasione di questo risultato importante, La Gazzetta dello Sport ha voluto intervistare chi dei rossoneri n’è stato il numero 10 in passato: Dejan Savicevic. In sei anni al Milan, il giocatore ha collezionato diversi trofei, tra cui: 3 scudetti, 3 Supercoppe italiane, una Champions e una coppa Intercontinentale. Adesso Savicevic è presidente federale del Montenegro.
Di seguito la sua intervista:
Presidente, la sua maglia col 10 ora abita in Portogallo. Che cosa pensa di Rafa Leao?
“Leao è un grande giocatore, negli ultimi due o tre anni il migliore del Milan”.
Certo, non è mai stato forte come martedì.
“Per me non è una sorpresa che giochi come con il Psg. Per me è una sorpresa andare in Qatar al Mondiale e non vederlo titolare. Leao ogni tanto è un Genio come ero io. Un piccolo Genio… ma diverso”.
A volte siete esaltanti, poi sparite. In Italia diciamo “Genio e sregolatezza” e questa volta genio va con la lettera maiuscola. Perché succede?
“Gli stimoli. Vi faccio un esempio: al Marakana di Belgrado c’erano 90-100 mila persone e giocare lì mi piaceva tantissimo. In trasferta invece, con 7-10 mila persone, non avevo molta voglia…”.
Prima di parlare del Milan e del montenegrino che vuole fermarlo, parliamo di lei. Una volta ha detto: «Da presidente federale guadagno quasi niente. Ma lavoro anche poco». Conferma?
“Sì, io ho guadagnato tanto e qui gli stipendi non sono alti. Così sono un presidente federale volontario. Se accettassi uno stipendio vero, dovrei stare in ufficio otto ore al giorno, altrimenti tutti penserebbero “se va via lui, posso andare via anche io”. Ora invece… dipendo dai momenti”.
E le passioni extra lavoro quali sono?
“In estate sono in barca. A gennaio vado sempre via, in Thailandia, a Cuba, nella Repubblica Dominicana, in Messico. Il mio grande interesse però è sempre il calcio».
Durante la seconda parte dell’intervista Savicevic ha voluto esprimere il proprio parere anche su chi secondo lui potrà vincere lo scudetto quest’anno.
Test da esperto. Chi vincerà Champions e A?
“Per la Champions è troppo difficile: ve lo dico a marzo. In Serie A, Inter e Milan sono le più forti. Metto anche il Milan, nonostante contro l’Udinese abbia sbagliato tutto”.
Pioli le piace?
“Non riesco a vedere tutte le partite, ma Pioli ha vinto lo scudetto avendo un paio di giocatori forti e gli altri… meno. Giù il cappello per questo”.
Il Milan alle 15 giocherà a Lecce contro Nikola Krstovic, montenegrino. Che ragazzo è?
“Un vero professionista. Chi ha successo a volte alza la testa e lavora meno. Invece lui no, lavora, lavora, lavora. In campo è un 9 forte, forte di testa, che calcia bene col destro. Non ha i colpi di Mirko Vucinic ma sa fare gol. Anche se ora ha un po’ di problemi, il Lecce non ha sbagliato a prenderlo”.
Presidente, scusi, ma lei farebbe la differenza come e più di una volta, nel calcio di oggi? Oppure oggi si corre troppo per i suoi gusti?
“Io credo che oggi si corra come ai miei tempi, il problema è che si gioca qualche partita in più. Una volta la Coppa Campioni si vinceva giocando 9 partite, ora sono 13. E per gli attaccanti è più facile: negli anni Novanta si picchiava molto di più”.
E c’erano giocatori divertenti. Chi la diverte oggi?
“Messi mi esalta sempre, poi a me piaceva Neymar, ma ha avuto troppi problemi con gli infortuni. Allora dico Leao e Mbappé”.
Qualche nome meno conosciuto?
“Musiala. Al Mondiale mi è piaciuto tanto. E Yamal, il 2007 del Barcellona”.
Presidente, un’ultima cosa. Lei è ricordato come uno dei giocatori che hanno dato più gioia e Giorgio Furlani, l’a.d. del Milan, ha chiamato
“Genio” una delle due società che detenevano le azioni del club. Ora che cosa le dà gioia?
“Essere felice come quel giorno ad Atene è impossibile… o forse no. Mi piacerebbe andare a un Mondiale o a un Europeo con il Montenegro. In quel caso sì, sarei anche più felice”.