Dopo gli scontri della serata di ieri il Milan ha preso una posizione sulla vicenda tramite un comunicato ufficiale
Il Milan sta vivendo un momento complicatissimo, sia in campionato che in Europa. Infatti la sconfitta contro l’Udinese ha inguaiato e non poco la classifica dei rossoneri, così come la posizione di Stefano Pioli. Inoltre c’è da considerare l’ormai prossimo ingresso nel board dirigenziale del Milan di Zlatan Ibrahimovic per cercare di scuotere la situazione. Tuttavia non ci si può appellare ad Ibrahimovic come ultimo appello per ogni problema. In particolare se alcuni di questi problemi arrivano dall’esterno del campo e della dirigenza rossonera. L’esempio lampante è ciò che è successo ieri sera in zona navigli.
Nella serata di ieri è andata in scena una della pagine recenti più tristi della storia della tifoseria del Milan. Infatti alcuni gruppi di ultras del Diavolo hanno attaccato i tifosi del PSG che si stavano godendo la serata in zona Navigli. Il climax del caos è arrivato in nottata, quando un tifoso parigino è stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi. Tra l’altro gli scontri e le risse hanno portato anche a diversi danni delle attività nella zona. Proprio per questo il Milan ha deciso di allontanarsi dal comportamento dei proprio tifosi, emettendo un comunicato ufficiale.
I fatti della serata di ieri hanno gettato l’ennesima lunga ombra sul mondo delle nostre tifoserie organizzate. Da un lato l’assenza degli ultras della Fiorentina impegnati ad aiutare le popolazioni alluvionate. Dall’altra gli scontri scatenati dai tifosi del Milan dopo aver caricato quelli del PSG. Della serie che è difficile capire da che parte della barricata porsi. Tuttavia il Milan, tramite comunicato ufficiale, ha deciso di allontanarsi dal comportamento dei proprio ultras. Nel comunicato si legge: “Il Milan condanna ogni forma di violenza: per noi il calcio è passione, non odio. Lo sport è fatto per unire, non dividere”.
Queste le parole utilizzate dal Milan, parole che vanno verso l’unione. Parole che, tra l’altro, non potevano non arrivare vista la situazione. Parole riportate in italiano, inglese e francese per mostrare la propria vicinanza ai tifosi aggrediti del PSG. Il messaggio è sempre lo stesso: questo non è calcio.
Messaggio duro e sacrosanto quello condiviso dalla società, mentre le forze dell’ordine sono al lavoro per cercare di scovare i colpevoli. Tuttavia il problema rimane. È la ripetizione praticamente infinita dello stesso episodio di violenza, tante volte costruito su un sentimento di vendetta che parte da lontano. Alla fine ci rimetterà chi vuole andare in curva a cantare, additato come criminale.