Il Milan deve assimilare l’ennesimo passo falso. La sconfitta contro l’Udinese andava oltre ai pronostici, Pioli nel mirino dei tifosi
Il diavolo veste… nero. Il Milan non vince da tre giornate consecutive in Serie A. L’ultima vittoria fu quella targata Pulisic–Giroud in quel di Genova, un match storico se si pensa a ciò che è successo nei minuti finali. I rossoneri di Stefano Pioli poi hanno collezionato un solo punto in tre giornate, punto conquistato a Napoli dove anche in quel caso l’andamento del match ha fatto discutere e non poco. Il Milan era avanti di due reti, poi rimontate dai Campioni d’Italia in carica. Con la sconfitta casalinga contro l’Udinese di questo turno, Pioli perde terreno dalla Juventus seconda in classifica ed è terzo in questo momento, ma a un solo punto c’è il Napoli quarto.
L’Inter vincendo a Bergamo vola ancora, allungando a +6 dai rossoneri. Tra i nerazzurri e la Juventus invece ci sono solamente due punti. L’appuntamento tra le due è fissato al rientro dalla sosta Nazionali dove ci sarà lo scontro diretto. Milan che ormai si trova in un limbo di pochi risultati utili e tante polemiche. Dalle scelte, al rendimento, a tanto altro ancora. Pioli deve cercare il riscatto a partire dal match valevole per il quarto turno dei gironi di Champions League contro il PSG. I rossoneri poi, sabato 11 faranno visita al Lecce per riscattare l’ultimo periodo nero di questa stagione.
Tra Champions e Serie A, Pioli non è più una certezza
A Sportitalia, il conduttore Michele Criscitiello ha parlato della situazione di Stefano Pioli e del Milan in generale. “Questa squadra ha delle lacune evidenti. Pioli è un ottimo allenatore ed è stato colui che ha reso da piccolo a grande il Milan. Pioli però non può essere il perno del progetto“. L’idea è quindi quella di cercare di raggiungere gli obiettivi tra campionato e Champions, ma se i risultati dovessero continuare a essere negativi, servirà una svolta.
La cura secondo Criscitiello ha un nome e un cognome: Antonio Conte. “La svolta può essere chiamare Conte e bloccarlo per la prossima stagione, a dicembre no, non avrebbe senso. Perché Conte? – risponde Criscitiello – Perché porta carisma, autostima e professionalità. Serve la mentalità folle di questo allenatore. Serve lavorare con uno psicopatico che se non vince spacca tutto. Serve grinta a questa squadra, la fame di Conte può dare una svolta a questo Milan“.
Quella cattiveria che è mancata quindi, verrebbe colmata e lavorata con Conte in panchina. Le voci attorno a Pioli ormai sono sempre di più. PSG e Lecce per rialzare morale e autostima, ma entrambe potrebbero scrivere nuovi capitoli grigi di questo mese rossonero.