Di seguito sono riportate le parole di Massimo Ambrosini, ex centrocampista rossonero sulla situazione che sta affrontando il milan.
Il Milan sta attraversando un periodo difficile tra infortuni e punti persi. Attualmente si trova al terzo posto con ventitré punti ma con otto punti di distanza dall’Inter che è prima in classifica. Per quanto riguarda la Champions League, invece, la squadra di Pioli è posizionata al terzo posto del suo girone aspettando di giocare il ritorno con il Borussia e il Newcastle.
Al rientro della pausa della nazionale, i rossoneri dovranno affrontare due partite importanti come Fiorentina e Borussia Dortmund. Inerente a queste due partite, Ambrosini ha rilasciato un commento parlando anche sulla situazione generale che sta vivendo il Milan.
Massimo Ambrosini, ex centrocampista che col Diavolo ha vinto di tutto, ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport sulla situazione del Milan. Di seguito sono riportate le sue parole.
Alla domanda sulla Fiorentina e Borussia Dortmund come se fossero come il bivio della stagione risponde:
«Con il Dortmund è la partita dell’anno, c’è poco da discutere. In campionato il tempo gioca dalla parte del Milan, ma con la Fiorentina servirà una risposta “di prestazione”: senza Leao e Giroud sarà un test chiave per capire la reale forza della squadra. Finora, quando il Milan ha rinunciato ai titolari ha faticato perché le alternative non si sono dimostrate all’altezza: Pioli non ha avuto nulla da Jovic, ha avuto poco da Okafor e pochissimo da Chukwueze».
La prossima partita in campionato sarà contro la Fiorentina che arriva a giocare a San Siro con soli meno tre punti di distacco:
«Ha limato i difetti dell’anno scorso, ora concede meno pur giocando un calcio offensivo. Il progetto tecnico è molto simile a quello del Milan. Ma ripeto: la Fiorentina va battuta da squadra. Se non fai le cose per bene rischi, perché i viola evidenziano i tuoi punti deboli. In ogni caso, sia loro che il Borussia concedono spazio a chi le affronta. E quando il Milan ha spazio…».
Continua spiegando a cosa possa essere dovuta la crisi dei risultati in campionato:
«E un complesso di fattori, perché anche i titolari hanno attraversato fasi difficili. Penso a Thiaw con la Juve o al calo di Reijnders nell’ultimo mese. Detto questo, dobbiamo ricordarci che il Milan ha cambiato molto nell’ultimo mercato: in rosa c’è qualità ma manca quella consapevolezza che si acquisisce negli anni, come ha fatto l’Inter, che infatti è più strutturata. Il Milan è ambizioso e fa bene ad esserlo. Se allenterà i cali di tensione che gli hanno fatto perdere punti…».
Arriva anche il commento su Pioli che per molti tifosi non ha più lo spogliatoio in mano:
«Io non ho questa sensazione. Però penso che un allenatore debba essere bravo a trovare motivazioni forti per mantenere alto il livello di concentrazione: Pioli nell’anno dello scudetto ci è già riuscito. A questo va aggiunto un aspetto a mio avviso determinante: a livello societario il Milan ha deciso di cambiare, dandosi una struttura nuova. E ha delegato a Pioli un compito che prima spettava ad altri, gravandolo di un’ulteriore responsabilità».
Ambrosini ha anche rilasciato una dichiarazione sul possibile arrivo di Ibra dicendo che non sa casa farà esattamente l’ex giocatore, ma che per un allenatore di un top club è importante sentire la presenza della società nel quotidiano, inoltre, continua parlando di un possibile leader all’interno dello spogliatoio:
«Avete visto Loftus-Cheek con il Psg? Con un calciatore che gioca una partita così sarei molto esigente: ha tutto per prendere in mano la squadra. È l’ora di battere un colpo».
Prima di concludere l’intervista, lascia un commento sia su Bennancer che sta tornando dal lungo infortunio dicendo:
«E se sta bene gioca sempre, perché incide. Però non si può chiedere il mondo a un giocatore fermo da maggio. In mezzo il Milan ha ottimi giocatori, ma serve più cattiveria al tiro: Reijnders, Musah, Loftus… Devono sfruttare le occasioni».
Facendo poi riferimento ai gol, rilascia anche un piccolo suggerimento sul possibile 9 che si possa aggiungere a Giroud a gennaio:
«Il centravanti perfetto sarebbe stato Taremi. Jonathan David è senz’altro un profilo interessante. Però mi chiedo: siamo sicuri che in questo contesto Colombo non avrebbe fatto comodo?».
Infine, molti hanno dato la colpa degli infortuni del Milan allo stile di gioco che la squadra di Pioli ha, ma per Ambrosini non è questo il motivo in quanto i rossoneri hanno uno stile internazionale come molte big europee.
This post was last modified on 17 Novembre 2023 - 09:12