Rafael Leao è croce e delizia per il pubblico rossonero. Il talento portoghese non sarebbe ancora un campione secondo l’ex calciatore
Ventuno punti e testa della classifica conquistata dal Milan in queste prime otto giornate di campionato. Un inizio di stagione scoppiettante quello della rosa di Stefano Pioli. I rossoneri hanno iniziato il cammino della Serie A 2023-2024 con tre vittorie consecutive.
Al rientro dopo la prima pausa, c’è stato il derby, dove il Diavolo è uscito frastornato, dopo la sconfitta per 5-1. Nonostante ciò però, l’animo costruito in questi anni, ha portato ad una reazione immediata, che ha consentito un filotto di vittorie tali, da consolidare il primo posto in solitaria.
Adesso al rientro dalla seconda pausa, ad attendere i rossoneri, ci sarà la Juventus di Massimiliano Allegri. Dunque un altro big match, un déjà-vu di quanto visto nel mese precedente.
In questa prima cavalcata non è mancato lo zampino di Rafael Leao. Il portoghese, che da questa stagione sta vestendo la maglia numero 10 come i più grandi della storia rossonera, ha avuto un forte impatto con il campionato.
3 reti ed altrettanti assist messi a segno nelle prime otto giornate. Le uniche occasioni in cui non è riuscito a portare un bonus per la sua squadra, sono state le volte in cui è partito dalla panchina, Cagliari e Genoa. Un palo colpito invece in occasione della prima giornata.
Numeri da fuoriclasse, da top player. Talvolta però questo può non bastare, soprattutto se sei considerato da molti come il migliore, ed hai il peso dell’aspettativa sulle tue spalle. Una responsabilità davvero elevata che però Rafa ha dimostrato di saper sopportare.
Eppure non mancano le critiche circa il suo rendimento, ritenuto troppo spesso discontinuo o svogliato. Un modo di giocare che esalta in molti, ma che infastidisce in tanti. Il classico esempio di croce e delizia.
Per tanto, l’ex storico capitano biancoceleste, Stefano Mauri, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per esprimersi circa l’atteggiamento e le qualità del classe ’99.
Leao non è un campione – ha detto l’ex centrocampista della Lazio – potenzialmente può diventarlo ma è ancora un po’ troppo discontinuo. I campioni ci mettono lo zampino in quasi tutte le partite, serve ancora uno step
Dunque una piccola frecciatina da parte dell’ex calciatore che non apprezza questo modo di fare del fuoriclasse di Almada. Secondo cui infatti starebbe spesso disinteressato dal gioco, per tanto dovrebbe dimostrarsi meno superficiale.
This post was last modified on 11 Ottobre 2023 - 00:37