Manca sempre meno al big match di domenica tra Milan e Juve e in queste ore sono arrivate delle dichiarazioni che suonano come un avvertimento per Rafael Leao
E’ solo questione di ore prima che il campionato riprenda il suo cammino e a rubare la scena ci sarà la super sfida di domenica sera tra Milan-Juve, con in gioco la testa della classifica. O meglio, anche in caso di sconfitta i rossoneri manterrebbero il vantaggio sui bianconeri, ma potrebbero essere sorpassati dall’Inter, che sarà impegnata nell’insidiosa trasferta di sabato contro il Torino di Ivan Juric. Ma tornando alla sfida di San Siro, ci sono alcuni aspetti da evidenziare e che in parte caratterizzeranno l’andamento del match stesso.
Il riferimento va alle numerose assenze con le quali dovranno fare conti gli allenatori delle due squadre, soprattutto Stefano Pioli, che dovrà rinunciare a Theo Hernandez, Chukwueze, ma soprattutto ai primi due portieri: Maignan e Sportiello. Le squalifiche rimediate dai due giocatori francesi nell’ultimo turno contro il Genoa pesano come un macigno e ora la speranza dei tifosi rossoneri è quella di riuscire a recuperare al meglio, almeno, Reinjders, Loftus-Cheek e Kalulu. Problemi analoghi per Allegri, che dovrà fronteggiare l’emergenza difesa, la quale sarà priva dei due brasiliano Danilo e Alex Sandro, oltre a capire cosa ne sarà di Federico Chiesa, che al momento sembra in forte dubbio.
Altafini: “Leao non deve imitare Ronaldo, deve prendere spunto da Osimhen”
Il problema maggiore sarà quindi quello letto alla catena di sinistra, con Leao che dovrà agire senza il supporto enorme di Theo Hernandez, che consente al portoghese anche di sbilanciarsi di più nelle giocate, ma anche di tornare di meno in fase di non possesso. Sarà proprio su questo che dovrà puntare il protoghese, che in avvio di stagione è finito più volte al centro del mirino per via del suo rendimento sottotono. Ora però quei fantasmi sembrano essere stati scacciati, dato che è tornato ad incidere con frequenza, ma, soprattutto, ad alto rendimento.
Tra Leao-Giroud e Vlahovic-Chiesa preferisco i primi. Perché Leao vuol dire tanta classe e tanti gol. Non deve però imitare Ronaldo ma puntare solo alla porta, come fa Osimhen. E poi ha accanto Giroud.
Un’investitura condita però anche da un avvertimento destinato a Leao: sta a lui coglierlo per continuare a spiccare il volo.