Ospite al Festival dello Sport, Zlatan Ibrahimovic ha parlato anche del suo primo addio al Milan, dell’ultimo Scudetto e del rapporto con Paolo Maldini.
Zlatan Ibrahimovic si è lasciato andare ad una lunga chiacchierata sul palco del Festival dello Sport di Trento, nella quale ha toccato diversi temi legati alla sua incredibile esperienza al Milan. Tra questi, il fuoriclasse svedese ha avuto modo di ricordare anche il suo travagliato primo addio ai rossoneri, in direzione Paris Saint-Germain nell’estate del 2013:
“A Parigi non è stato facile, il Milan mi ha portato felicità ed ero finalmente felice di giocare lì e non volevo andare via“ ha detto innanzitutto Zlatan, svelando addirittura come avesse fatto promettere a Galliani di non venderlo, dato che lui e la sua famiglia stavano bene lì. “Lui acconsentì, ma dopo 3 settimane mi chiamò insistentemente Mino (Raiola, ndr), che parlò anche con mia moglie per convincermi. Lì capii la situazione. Mi disse che era già fatta col PSG. Avevano venduto me e Thiago Silva in un solo pacco diretto a Parigi“.
Ibrahimovic: “Lo scudetto del 2022 mi ha dato più soddisfazioni, merito anche di Maldini”
Chiuso il discorso legato all’affrettata chiusura della sua prima parentesi al Milan, Ibrahimovic ha poi ricordato i momenti salienti in seguito al suo ritorno, incluso ovviamente il campionato vinto nel 2022. “È lo scudetto che mi ha dato più soddisfazione perché era una situazione in cui non eravamo neanche in top 4 tra le favorite, se non vincevamo era quasi normale” spiega l’ex attaccante, al quale quel Milan apparve come “il contrario di quello che avevo visto in passato”.
Poi, però, la svolta: “Pian piano si è creato il gruppo più forte a livello di collettivo, era un atmosfera troppo bella. Ero solo io il fenomeno in quella squadra, ma ognuno ha usato quella situazione per crescere e far crescere gli altri. I giornali dicevano che avevamo fortuna, ma alla fine abbiamo vinto e quando si fa una grande cosa lo senti e lo vedi negli altri. Dopo la partita col Sassuolo siamo entrati nello spogliatoio, siamo andati nella doccia, ho visto due persone che piangevano, lo staff piangeva. Da lì si capisci cosa abbiamo fatto, è stato incredibile. Alla prima conferenza stampa dopo il ritorno avrei detto che avrei riportato il Milan in alto e ci sono riuscito“.
Infine, durante l’evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport, Zlatan ha voluto ringraziare uno dei principali artefici di quell’impresa, ovvero Paolo Maldini: “Ho un buon rapporto con lui. Ho conosciuto il suo lato umano, passavamo insieme tanti momenti. Lui cresceva come dirigente perché era alle prime armi. Non era una situazione facile, ma lui era sempre presente e ottimista in allenamento. Comunicava col mister Pioli e coi giocatori. Nel mercato neanche era facile, il budget era limitato”.
“Ha fatto un grande lavoro perché l’obiettivo era vincere e quando si riesce è una cosa di tutti perché ognuno ha le proprie responsabilità” spiega Ibrahimovic. Riguardo il suo sorprendente addio, ha concluso: “Mi dispiace per quello che è successo, lui il padre e anche il figlio sono il Milan. Nel calcio tutto può cambiare. Sono felice per lui e per quello che ha fatto al Milan come calciatore e come dirigente”.