La nostra intervista al tipster Francesco Bove, che ai nostri microfoni ha raccontato quella che è la sua visione sul mondo delle scommesse e del suo particolare metodo.
Il mondo delle scommesse è sempre più parte integrante del quotidiano, calcistico e non, un mondo che deve essere ovviamente vissuto con attenzione e affinché non vada a sfociare nella ludopatia. Sono sempre più le figure che ruotano intorno al betting, diventata oramai una vera e propria materia di studio.
Ai nostri microfoni è intervenuto il tipster Francesco Bove, che ci ha raccontato il suo “metodo Bover” e la sua idea sul pianeta scommesse.
Su cosa si basa il Metodo Bover?
Guardo tante partite, mi informo, approfondisco ogni squadra: per poter portare avanti il mio lavoro è necessario che io mi aggiorni costantemente sulle squadre e che raccolga ogni minimo dettaglio. Il budget, chiamato bankroll, è fondamentale nel mio metodo. La prima cosa che chiedo ai miei clienti è il tipo di budget che vogliono spendere, ma chiarendo un punto prima di ogni cosa: deve essere una cifra che possono permettersi di perdere senza causare un danno alla propria vita personale. È questo l’unico modo per evitare la ludopatia. Solo a quel punto si può partire e, in base alle mie analisi, indico quanto e su cosa puntare. Un’altra cosa fondamentale nel mio metodo è saper gestire la contabilità: bisogna sapere quanto si vince, quanto si perde, quanto del bankroll è ancora a disposizione. Non avere traccia del denaro è una delle principali cause dei problemi dovuti al gioco. Tra i miei clienti c’è gente di tutte le età, ma se devo fare una media parliamo di 24-25 anni.
Caso scommesse in nazionale: cos’è la ludopatia e come la si contrasta?
Si è parlato tanto nelle ultime settimane, tanta gente ha parlato anche senza sapere. Bisogna fare chiarezza sulla ludopatia, non tutto lo è. Giocare una tantum, anche se sulla propria squadra, non è ludopatia. È sicuramente un qualcosa da condannare, ma non si può parlare di ludopatia. Se Tonali, Fagioli o altri hanno scommesso su se stessi o sui loro club di appartenenza è giusto che paghino, ma se hanno scommesso su qualcosa che non li riguarda direttamente non devono pagare. Se uno gioca i propri soldi su un qualcosa che non lo riguarda in prima persona è una cosa diversa. Diventa ludopatia quando il soggetto ha un bisogno compulsivo di giocare, scommette su qualsiasi cosa e a prescindere da tutto. Ecco, in quel caso si parla di ludopatia ed è necessario un percorso con un terapeuta, cosa che io consiglio sempre qualora vengano fuori dei problemi dall’utilizzo eccessivo e fatto male delle scommesse.
In che modo il calcio e la tua passione per il calcio sono diventati poi un lavoro?
Sono sempre stato un grandissimo appassionato di sport, da quando sono piccolo il calcio è sempre stato nel mio cuore. Quando sei giovane ti piace giocare la cosiddetta schedina, lo si fa per divertirsi e ci si avvicina anche in un certo modo, come anche per il fantacalcio. Ci sono poi dei metodi che, senza farlo diventare una malattia, lo fanno diventare ancora più coinvolgente.
Come ho fatto a farne un lavoro?
Ero un ragazzo come tanti che magari andava a giocare, però piano piano ho capito che da quello si poteva trarne un profitto, sempre divertendosi, senza strafare, senza incappare in un qualcosa che ti potesse diciamo rovinare la giornata. Una cosa senza pensieri, molto scialla. Ad un certo punto anziché diciamo buttarli, ho deciso di acquisire e imparare un metodo, provando magari a trarre profitto. Da lì è partito tutto, in modo sempre più serio. Sono due sfaccettature da considerare: in primis riesco a gustarmi le partite anche per trarne un profitto, e seconda cosa riesco a condividere tutto questo con le persone che mi seguono.
Come vedi il Milan in questa stagione?
Io lo dico dall’inizio, il Milan ha fatto un mercato perfetto. Il problema del Milan era secondo me la poca lunghezza della rosa, e forse oggi manca solo una vera alternativa a Giroud che ovviamente non può giocarle tutte. Sta di fatto che il Milan è molto propositivo, ha fatto bei acquisti, giocatori di prospettiva e ha tutte le carte in regola poter fare un gran campionato, e perché no anche per vincerlo.
Chi andrà in Champions secondo te?
Milan, Napoli, Inter e Juve, senza sorprese. La Juve non ha le coppe e deve andare minimo in Champions, il Napoli per quanto si stiano molto fasciando la testa secondo me ha una gran bella rosa e può fare bene. L’Inter secondo me è la più forte di tutte e il Milan mi sembra che Pioli abbia già amalgamato bene la squadra tra vecchi e nuovi.
This post was last modified on 30 Ottobre 2023 - 11:26