Nel suo ultimo intervento alla BoboTv, Antonio Cassano non si è risparmiato con le critiche nei confronti di Rafael Leao.
Ha fatto molto discutere sul web tra i tifosi del Milan l’ultima analisi di Antonio Cassano nel consueto appuntamento con la BoboTV. Più in particolare, lascia parecchi dubbi il suo intervento nei confronti di Rafael Leao.
Decisivo con un gol all’ultima giornata di Serie A contro l’Hellas Verona, il n°17 rossonero è stato duramente criticato e messo a paragone con altri attaccanti del campionato italiano, meno blasonati rispetto a lui, ma altrettanto efficaci sotto porta secondo il parere dell’ex calciatore.
Cassano ha preso in esame la più recente prestazione in Champions League di Rafael Leao, al debutto stagionale in casa contro il Newcastle, secondo lui esemplare per dimostrarne lo scarso cinismo in fase realizzativa.
Nel farlo, ha persino mosso uno scomodissimo confronto con alcune leggende del club rossonero come Pippo Inzaghi, Ricardo Kakà o Rui Costa, storicamente decisive nella competizione dalle grandi orecchie e, più in generale, nei grandi appuntamenti. A differenza loro, invece, l’attaccante portoghese non sarebbe “né carne né pesce“, simile in tal senso ad altri finalizzatori non propriamente eccellenti come “Dembelé o Martial”.
Fantantonio ha poi proseguito il suo intervento paragonando le statistiche sotto porta del milanista a quelle di altri giocatori di Serie A, come Boulaye Dia della Salernitana e M’bala Nzola della Fiorentina, che nella scorsa stagione allo Spezia “ha fatto più gol di lui”.
“Oltre allo strapotere fisico e gran velocità, io non noto grandi qualità“– sentenzia ancora su Leao – “non vedo tutte queste doti nel passaggio, nell’uno-due, nel saper proteggere la palla, ma neanche cose come una palla filtrante, uno stop clamoroso, un lancio di quaranta metri o un’imbucata”. A sostegno della propria tesi, Cassano spiega come l’attaccante rossonero non abbia mai reso al meglio sui grandi palcoscenici del calcio europeo o con la nazionale del Portogallo, bensì riesca a far bene “solo nel campionato italiano”.
L’ex calciatore barese ha infine concluso affermando che “in Champions League servono i giocatori di personalità e che spaccano le partite”. Profili di cui, a detta sua, il Milan non disporrebbe al momento nel suo organico. Tutt’altro tono ha impiegato, invece, nei confronti dell’allenatore del Diavolo, Stefano Pioli, da lui elogiato e definito “forte forte”.
This post was last modified on 26 Settembre 2023 - 21:51